L’appuntato Antonio Santarelli è ancora in gravi condizioni

casa_genitori_carabiniereNotaresco. Lotta tra la vita e la morte Antonio Santarelli, 43 anni, appuntato scelto dei carabinieri, in servizio nella compagnia di Pitigliano nel grossetano, originario di Pianure Vomano nel Comune di Notaresco, aggredito da 4 giovani di ritorno da un rave party.

In nottata i genitori e il fratello sono corsi all’ospedale di Siena dove il militare è ricoverato in prognosi riservata per le fratture riportate, colpito più volte alla testa e su tutto il corpo con dei bastoni. Per ridurre l’ematoma e le fratture è stato necessario un lungo intervento chirurgico. Questa mattina a casa dei genitori (nella foto) non c’era nessuno. Mentre i vicini di casa in lacrime pregano e sperano che Antonio Santarelli possa quanto prima riprendersi. “Non c’è giustizia”, racconta in lacrime un anziano che ha visto crescere l’appuntato, “l’ho portato in braccio quando era ancora bambino. Ciò che è accaduto è assai grave, gravissimo. Prego dinanzi a San Gabriele e a padre Pio affinché Antonio possa tornare presto a casa, riabbracciare i suoi cari”. Dinanzi l’abitazione dei genitori c’è un piccolo altare, con la statua di San Gabriele ed una più piccola del Santo di Pietrelcina. La gente che passa rivolge una preghiera. Da queste parti Antonio Santarelli è molto conosciuto. “Siamo praticamente cresciuti assieme”, ci dice un vicino di casa, “anzi, tra di noi esiste un legame molto forte perché siamo padrini a vicenda dei nostri figli. Quando è arrivata la notizia dell’aggressione, pensavamo che non si trattasse proprio di Antonio. Invece poi ieri sera sono arrivati i carabinieri per informare i genitori e il fratello che sono partiti immediatamente per Siena. Penso che chi ha fatto tutto questo al nostro Antonio debba pagare a caro prezzo, se davvero esiste una giustizia”.

Antonio Santarelli era in servizio di pattugliamento con Domenico Marino, 34 anni originario di Caserta. Avevano fermato lungo la provinciale 22 un’auto, una Renault Clio, con a bordo 4 giovani di ritorno da un rave party. L’aggressione è stata brutale. I giovani erano a bordo di un’auto quando sono stati fermati dai due carabinieri in forza al nucleo radiomobile della compagnia di Pitigliano. Quando i militari hanno chiesto loro di sottoporsi al test dell’alcool, questi si sono rifiutati e li hanno aggrediti con calci, pugni e bastoni. Per colpire i militari sarebbero stati usati anche un paletto di recinzione e una torcia. Poi sono risaliti in auto e fuggiti. Una pattuglia della compagnia di Saturnia ha però intercettato la vettura sulla quale i quattro viaggiavano e li ha arrestati. Sono tutti fiorentini. Per bloccarli hanno dovuto sparare sei colpi di pistola, quattro in aria e due alle ruote. L’auto degli aggressori stava per piombare nel centro di San Martino, un piccolo paese dove si stava svolgendo una processione.

Gli aggressori un operaio di 19 anni, Matteo Gorelli, e tre minorenni: due operai di 17 anni della provincia di Firenze, che lavorano in un bar e in una pescheria, e una ragazzina di 16 anni, fiorentina, studentessa, che risiedono a Lastra a Signa, Vinci e Capraia. I quattro erano diretti a un rave party in un terreno privato di Sorano al quale stavano partecipando 600 ragazzi arrivati da tutta Italia. Quando sono stati fermati, pare per eccesso di velocità e guida in stato di ebbrezza, hanno mostrato senza troppo discutere i documenti ai carabinieri e prima di aggredirli hanno aspettato che i due militari scrivessero il verbale e dunque non potessero difendersi. Santarelli è stato raggiunto alla testa con almeno dieci colpi e il paletto si è spezzato in due. Nonostante fosse stramazzato a terra, i giovani hanno continuato a colpirlo. Marino ha tentato una reazione ma è stato raggiunto al volto e alla testa dai colpi di due dei quattro giovani: rischia di perdere l’occhio destro.

Lino Nazionale

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