Atri. La prima iniziativa che ha visto i genitori degli alunni delle scuole di Atri coalizzarsi per il raggiungimento di un unico obiettivo comune, ovvero la tutela della sicurezza dei bambini nelle scuole, è stata una richiesta di accesso agli atti, protocollata lo scorso 1 settembre.
I genitori richiedevano, tra le altre cose, i documenti inerenti l’agibilità e l’idoneità statica degli edifici scolastici dell’Istituto Comprensivo di Atri. Nella lettera di risposta, inviata dai tecnici dell’amministrazione comunale, si precisava che “i plessi dell’Istituto Comprensivo di Atri non sono dotati di agibilità edilizia. Tuttavia gli edifici pubblici furono costruiti in base alle regole e procedure all’epoca vigenti i cui documenti tecnici sono da ricercare negli archivi comunali”.
“Non è forse compito del comune stesso ricercarli? Ci aspettavamo, con una richiesta di accesso agli atti, non una semplice risposta, ma di vedere i documenti da cui si potevano dedurre tali risposte. Nessun documento ci è stato dunque fornito, come nemmeno risposte esaurienti in merito ai quesiti da noi posti circa i prossimi lavori di ristrutturazione dell’edificio della Scuola Elementare per la quale non ci viene spiegato, come da noi chiesto, perché sono stati previsti dei lavori di messa in sicurezza. Ovviamente perché la scuola non è sicura, ma avremmo voluto vederlo scritto nero su bianco”.
Lo hanno dichiarato il il Comitato Genitori di Atri che nei giorni scorsi hanno protocollato altre due lettere, augurandosi che “vengano prese con maggiore serietà e con maturo spirito di collaborazione. I genitori hanno il diritto ed il dovere di salvaguardare la sicurezza dei propri figli e giocare a nascondino con documenti e certificazioni non giova a nessuno, soprattutto non è uno spirito costruttivo per la tutela dei bambini”.
Gli ultimi episodi hanno “aggravato una situazione che è già di forte preoccupazione”: “in data 21 settembre la direttrice scolastica, Iolanda Iannetti, è stata costretta a sgomberare un’aula della scuola elementare a causa di una lesione. La stessa ci ha comunicato che ha subito inoltrato una richiesta al Sindaco per sistemare tale lesione che, a detta dell’ingegnere Erminio De Lauretis, era già esistente perché ossidata. Ci chiediamo, con ovvia preoccupazione, come mai non è stata vista prima dai tecnici del comune? A noi non interessa sapere se la lesione è ossidata o meno, ma se sia ‘passante’ o meno. Se fossero venuti i Vigili del Fuoco tutto questo non sarebbe successo. Non riusciamo proprio a comprendere per quale motivo il nostro Sindaco abbia deciso di assumersi una tale responsabilità quando poteva, rispettando la circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri emanata dopo il 24 agosto, evitarsi tante complicazioni. Sono ancora tante le domande in attesa di risposte. Ci preme sapere se i lavori nella scuola elementare sono di adeguamento o di miglioramento. Se fossero di miglioramento allora saremmo di fronte ad uno sperpero di denaro. Anche perché l’ingegner De Lauretis ha affermato che ‘la struttura sarà sicura nel caso di nuovi terremoti. Se ce ne fossero di superiori ai 6 gradi della scala Richter, cosa che non dovrebbe verificarsi in un territorio come il nostro che è di terza categoria, potrebbero crearsi lesioni nella zona di separazione tra l’area interessata all’intervento, che sarà più rigida, e l’altra ala. Questo non significa che la struttura non reggerebbe’. Ne deduciamo, visto che reggerebbe ad una scossa di sesto grado nel momento in cui la struttura è più vulnerabile, che la scuola è già antisismica. Noi sappiamo che l’adeguamento impone di portare i livelli di sicurezza ai termini previsti della normativa e dichiarare la scuola sicura. Il miglioramento invece aumenta il coefficiente di sicurezza ma non porta la struttura a livelli tali da renderla adeguata sismicamente e quindi sicura. Per noi queste informazioni fanno la differenza! Poi, ancora, ci interessa sapere entro quale data devono iniziare i lavori per non perdere i finanziamenti. Tre anni buttati al vento! E noi genitori adesso saremmo i ‘rompi scatole’ solo perché pensiamo che sia indispensabile la prevenzione. Se dovesse succedere qualcosa, delle responsabilità non ce ne faremmo niente. Tutte le scuole dovrebbero essere antisismiche! La scuola già non è agibile, figuriamoci quanto è impensabile per noi lasciare i nostri figli stipati in un’unica ala dell’edificio mentre si eseguono i lavori. Continueremo a domandare e a domandare ancora, anche se, purtroppo, la risposta a molte di queste domande è ben visibile a tutti, basta guardare l’uscita di sicurezza della scuola elementare ove è presente un’impalcatura con tubi innocenti, montata per la caduta di calcinacci. Inoltre, da anni, le macchine vi parcheggiano davanti poiché nessuno, per la sicurezza dei bambini, ha mai pensato di mettere un cartello con divieto di sosta. E poi ci dicono di stare tranquilli”, concludono i genitori.