Civitella. E’ ancora mistero sull’omicidio di Carmela Rea, la donna di 29 anni di Folignano uccisa con 35 coltellate tra martedì e mercoledì scorso. Dopo il ritrovamento oggi di una seconda sim card appartenuta alla donna, gli inquirenti continuano a battere tutte le tracce, con le indagini che al momento si concentrano sul delitto passionale o l’azione di un maniaco.
La giornata è trascorsa con due lunghi sopralluoghi da parte dei pm al momento titolari dell’inchiesta, Greta Aloisi per la procura di Teramo e Umberto Monti per quella di Ascoli Piceno. Accompagnati dai Ris dei carabinieri e dai familiari di Carmela. I magistrati hanno prima voluto ricostruire gli ultimi istanti in cui la donna è stata vista viva, nella località di Colle San Marco a pochi chilometri da Ascoli, per poi passare nel bosco in cui martedì è stato rinvenuto il cadavere dopo una segnalazione anonima partita da una cabina telefonica del centro di Teramo (oggi gli inquirenti hanno rintracciato l’uomo che avrebbe scoperto il cadavere mentre stava raccogliendo funghi, ndr).
Un piccolo prato, con un’altalena e uno scivolo per i bambini, e il bar, verso cui Carmela si era diretta per andare al bagno. Tutto in poche decine di metri. In questo spazio in cui anche un piccolo urlo sarebbe udito si sono perse le tracce della donna, per una dinamica che quasi sfida la logica. Un luogo che stamane per circa due ore è stato battuto palmo a palmo dagli inquirenti insieme a Salvatore Polisini, il marito di Carmela, insieme al fratello e al cognato. Affianco ai pm e alle forze dell’ordine, Salvatore ha ripercorso il sentiero che dal piccolo prato, dove lui stava giocando con la loro bimba di diciotto mesi, porta al bar. Non più di cinquanta metri. Come cinquanta metri dista dal bar il monumento presso cui i cani molecolari dei Ris, anche oggi al lavoro, hanno fiutato l’ultima traccia di Carmela.
Nel primo pomeriggio seconda tappa degli inquirenti, stavolta nel bosco di Ripe di Civitella, dove il cadavere straziato di Carmela è stato ritrovato martedì, a fianco di un piccolo chiosco in legno. Lato abruzzese della vicenda, ma distante in auto poco più di dieci minuti da Colle San Giacomo. Qui gli inquirenti si sono trattenuti per oltre due ore e mezza. Un’ora da soli con il marito, dopo che gli altri parenti erano stati fatti allontanare. Nulla pare essere stato trovato dentro il chiosco, fatto aprire ma al quale non è stato apposto alcun sigillo.
Insomma per il momento nulla. Solo dettagli se possibile ancora più raccapriccianti sulla morte di Carmela. Sembra infatti dall’autopsia che l’assassino abbia infierito con il coltello sul cadavere anche dopo la morte. Saranno forse le analisi dei Ris a dire qualcosa di più nei prossimi giorni. Forse anche grazie ai tabulati telefonici. Sempre oggi è stata infatti rinvenuta una seconda sim card appartenente alla donna. Una sim, pare, sconosciuta al marito, la cui analisi del traffico forse potrà dire qualcosa di più sugli ultimi momenti della vita di Carmela.
Intanto sembra sia stata fissata per il prossimo martedì la data dei funerali. La salma di Carmela, infatti, dovrebbe partire nella tarda mattinata di lunedì e arrivare nel suo paese natale Somma Vesuviana, in provincia di Napoli, dove alle ore 11 del giorno successivo dovrebbero essere celebrate le esequie.