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Roseto, i timori degli operatori turistici per i lavori al porto di Giulianova

Nessun danno per il tratto sud della costa teramana con i lavori di realizzazione del molo convergente al porto di Giulianova.

Lo dicono gli esperti del Genio civile, Dipartimento Opere Marittime della Regione nonostante i timori di alcuni operatori turistici del tratto sud di Giulianova, di Cologna Spiaggia e di Roseto preoccupati degli interventi che dallo scorso mese di luglio vengono portati avanti per la realizzazione del nuovo braccio, lungo circa 430 metri.

L’impresa appaltatrice sta per raggiungere il punto ultimo della tenaglia, mancano circa 70 metri. Dopo di che inizierà con la sistemazione vera e propria della nuova banchina e della rete dei sotto-servizi.

Ma la preoccupazione manifestata dagli operatori turistici è stata chiara: con la realizzazione del nuovo braccio, il litorale a sud del porto rischierà di essere eroso? La considerazione nasce dal fatto che il prolungamento dei due moli del porto di Giulianova, tra gli anni ’70 e gli anni ’80, aveva di fatto accentuato il fenomeno erosivo, spazzando via oltre 150 metri fronte mare di litorale colognese e parte di quello rosetano.

Fu proprio in quegli anni che si decise di realizzare le scogliere a protezione della costa. Le cause di quell’erosione, che cancellò via anche il sistema delle dune nella zona dove oggi sorge la Riserva Borsacchio, furono attribuite proprio ai lavori al porto di quegli anni.

Secondo il Genio Civile, sezione Opere Marittime, questo rischio oggi non si corre per un motivo molto semplice: la realizzazione del nuovo braccio al porto di Giulianova e in futuro la sistemazione dell’imboccatura a tenaglia non prevedono l’allungamento dei due moli ma solo una convergenza sull’attuale punto di ingresso ed uscita del porto. Solo un prolungamento esterno delle nuove opere avrebbe potuto accentuare e aggravare il fenomeno erosivo.