Sant’Egidio. Torna ad accendersi la polemica a Sant’Egidio alla sicurezza delle scuole cittadine. E questo dopo il sisma dello scorso 24 di agosto e la necessità di trasferire alcune classi, vista l’inagibilità di una struttura.
Il tema viene sollevato, in una nota, dall’avvocato Orlando Coco, che afferma lapidario: ” Il Comune non ha inviato le schede di vulnerabilità sismica delle singole scuole, nonostante i numerosi solleciti e questa cosa la dice la Regione.
Più volte e anche con una petizione cittadina, che ha raccolto oltre 300 firme, sono stati chiesti al Sindaco Rando Angelini, al Dirigente Area Tecnica Mauro Bellucci e al Dirigente Scolastico Sandra Renzi, visto il sisma del 24 agosto che ha interessato anche il Comune di Sant’Egidio alla Vibrata con crolli proprio in una scuola, gli esiti di valutazione di sicurezza eseguite secondo la normativa tecnica vigente”.
Da parte dell’Ente e della dirigenza scolastica, nel corso di una riunione tenutasi lo scorso 16 settembre, sono state rassicurate le famiglie sull’agibilità e sicurezza dei plessi scolastici.
” Ho chiesto alla Regione Abruzzo”, sottolinea l’avvocato Coco, ” per vie brevi, di poter fornire informazioni sui valori degli indicatori di rischio di tutti gli edifici scolastici del nostro Comune e se sono state eseguite le valutazioni della vulnerabilità sismica nei termini stabiliti (scadenza 30 marzo 2013) e secondo la normativa vigente – indagini/monitoraggi strumentali e modellazioni strutturali attraverso software – come da OPCM n. 3274/2003 (DPCM 21 Ottobre 2003 e ss. OPCM e DGRA) nel rispetto delle norme tecniche di cui al DM del 2008 – NTC 08.
Il valore dell’indicatore di rischio è considerato un indicatore del rischio di collasso: valori prossimi all’unità (maggiori o uguali a 0,8) caratterizzano casi in cui il livello di rischio è prossimo a quello richiesto dalle norme, valori bassi caratterizzano casi ad elevato rischio di collasso. E la Regione ha risposto che “l’unica documentazione rinvenibile sono delle relazioni e che la valutazione del rischio indicata è risalente al 2004 e non è sostitutiva della valutazione della sicurezza da eseguirsi ai sensi delle NTC 2008, obbligatoria ai sensi dell’OPCM 3274 del 2003”.
Omettendo questa gli edifici scolastici non possono essere considerati verificati e a norma perché non se ne conosce l’indice di rischio di collasso. I bambini, visti i crolli o distacchi in una scuola elementare, sono stati esposti a un rischio non rilevato e ancora attuale per il persistere dell’omissione delle verifiche prescritte dalle norme da parte del Sindaco, del Dirigente Area Tecnica e del Dirigente Scolastico. Infatti si è pensato di trasferire i bambini del plesso inagibile in altri edifici scolastici, vecchi, alcuni finora chiusi, in disuso (quello di Paolantonio), sempre senza aver effettuate le rilevazioni in oggetto in nessun edificio scolastico.
Ma si resta ancora più basiti poiché solo per l’edificio comunale, nell’aprile 2016, sono state effettuate le verifiche, a seguito delle quali è stata trasferita la sede comunale nelle strutture pubbliche migliori e più nuove di Sant’Egidio.
Allora come può il Sindaco rassicurare i cittadini dicendo che le scuole sono sicure perché hanno l’agibilità? Ma quale sicurezza con l’agibilità? Ci mancherebbe che non avessero manco questa! Qui il fatto grave è che si omette la valutazione della sicurezza e della reazione delle scuole in caso di sisma e che i cittadini debbano chiederla malgrado sia obbligatoria ed era da eseguire entro il 2013″.