Teramo, nuovo appello dell’Api per la vendita dei lotti della Villeroy

L’Api di Teramo torna a chiedere una maggiore attenzione sulla possibilità da parte dell’Arap, l’agenzia regionale per le attività produttive, di vendere due lotti nella zona della Villeroy. Il 30 settembre, infatti, scadranno i termini per l’acquisizione dei beni ma per l’associazione delle piccole e medie industrie teramana c’è qualcosa che non quadra. Dopo aver già espresso le proprie perplessità al sindaco di Teramo, al Governatore d’Abruzzo e al commissario straordinario Arap, l’Api ha voluto sensibilizzare anche i parlamentari teramani, gli amministratori del Comune e della Provincia di Teramo, i consiglieri regionali, della Camera di Commercio di Teramo, i vertici di Confindustria, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Aniem, Ance e Cia.

I presidente dell’Api Teramo, Alfonso Marcozzi, ricorda di non aver rilevato tra la documentazione evidenziata nell’avviso di vendita del compendio immobiliare ex Villeroy & Boch di Teramo, gli atti di donazione riferiti agli anni 1954 e 1955, mentre risultato citati solo gli atti del 1992 riferiti al passaggio dei beni dalla Spea al Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Teramo. Nel documento più antico, infatti, era evidenziata la volontà dell’allora sindaco di Teramo Gaetano Biocca e degli amministratori comunali della donazione quale vantaggio per il territorio comunale, con vincolo modale su tutti i terreni e vincolo perenne su alcuni terreni.

“Invitiamo le Amministrazioni”, si legge nella nota dell’Api, “a porsi il problema e ad intervenire nel merito. Se, ma manifestiamo seri dubbi, i terreni in questione risulteranno poter essere venduti, chiediamo con determinazione che le risorse che ne deriveranno rimangano sul territorio teramano, che non servano a tamponare buchi prodotti da altri e in altri territori”.

Investire il ricavato della vendita in opere pubbliche per il territorio teramano, dunque, è la richiesta che arriva dall’Api poiché visto che è stato il territorio a privarsi del bene, i proventi dell’eventuale cessione devono tornare al territorio.

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