E’ una disputa giuridica complessa quella che riguarda il nuovo ponte sul Vomano. Così, dopo la lettera del comitato “Un ponte per il futuro”, è il presidente della Provincia di Teramo, Renzo Di Sabatino, che prova a spiegare i motivi dell’impasse, arrivando anche a forzare la questione se non dovesse arrivare in tempi brevi la sentenza del Tar.
L’attuale fase di stallo, infatti, è stata determinata da contrastanti orientamenti giurisprudenziali che hanno visto, a breve distanza di tempo, due pronunce del Consiglio di Stato di segno opposto tra loro, tutte e due relative a casi identici a quelli verificatisi nel teramano.
Tra le due pronunce è intervenuto il Tar dell’Aquila che ha sospeso il provvedimento della Provincia di esclusione dell’ATI Di Sabatino – Di Eleuterio. La ditta assegnataria della gara, la Cisa, a sua volta, ha fatto ricorso al Consiglio di Stato che ha rinviato ogni decisione di nuovo al Tar dell’Aquila mentre, in tutta Italia, si aspetta il pronunciamento della Corte Europea di Giustizia cui hanno fatto ricorso in tanti.
“Sarebbe auspicabile, per evitare ulteriori strascichi giudiziari che potrebbero incidere negativamente sul percorso dell’opera”, ha detto il presidente Di Sabatino, “che fosse il Tar a sciogliere ogni dubbio con una sentenza di merito. Ma se in queste ore non avremo garanzie circa la possibilità di avere una sentenza in tempi molto brevi la Provincia si assumerà, entro la fine di questa settimana, la responsabilità di una scelta anche se c’è da aspettarsi che anche questa possa essere oggetto di un nuovo ricorso da parte di chi rimarrà insoddisfatto”.