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Disagi e ritardi alle poste per il bando della Provincia di Teramo sui tirocini formativi

Giulianova. Se questa mattina presto vi è capitato di notare lunghe code fuori dagli uffici postali non vi preoccupate non c’era nessun regalo e nessuna scadenza di bollette. Le persone in fila cercavano di poter spedire il prima possibile la raccomandata per poter partecipare al bando indetto dalla Provincia di Teramo. Un’iniziativa che prevede l’erogazione di incentivi finanziari a favore dei datori di lavoro che assumono per l’attivazione di 165 tirocini formativi destinati a giovani privi di qualsiasi rapporto in essere, inoccupati o disoccupati, di età compresa tra i 18 e i 35 anni e residenti in provincia di Teramo.

I fondi a disposizione, derivanti dalle risorse Por del Piano operativo 2007-2008, ammontano a 330 mila euro. Ad ospitare i tirocinanti potranno essere le imprese, gli studi professionali il cui titolare sia iscritto all’Albo di competenza, le Onlus, le associazioni iscritte all’Albo provinciale dell’Associazionismo e del Volontariato, le cooperative iscritte all’Albo regionale. La condizione, per tutti, è avere sede nella provincia di Teramo. La durata dei tirocini è di 4 mesi ed il termine ultimo per la loro conclusione è fissato al 30 settembre. Ai tirocinanti è riconosciuto un rimborso spese pari a 500 euro lordi mensili. Il primo giorno per la presentazione delle domande era fissata per oggi, ma le difficoltà non sono mancate per alcuni cittadini della provincia teramana, che hanno trovato chiusi diversi uffici postali, soprattutto nelle zone periferiche. Un caso eclatante è avvenuta nell’ufficio postale di Giulianova, dove per partecipare al bando, c’erano persone in fila dalle sei di mattina, eppure il primo timbro sulla raccomandata è stato fatto alle 8:05 per un problema alle linee. Senza stare a discutere del servizio internet del Belpaese, bisogna sottolineare però come le aziende, le Onlus, le associazioni rischiano di rimanere fuori dalla graduatoria per un problema ai computer delle poste. Episodi simili si erano verificati lo scorso anno anche per il bando Lavorare in Abruzzo, con problemi nei paesi di Atri, Canzano e Sant’Egidio, oltre alla miriade di piccoli centri in cui gli uffici postale aprono a singhiozzo. Un blackout, un temporale, un impiegato in malattia o semplicemente un programma che si blocca potrebbe aver condizionato pesantemente la graduatoria. E allora siamo sicuri che partecipare ai vari bandi tramite raccomandata postale sia quello che garantisce pari condizione a tutti i cittadini?