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Teramo, team di ricercatori di Unite in un progetto internazionale sull’ovicoltura

Un contributo di 812mila euro, per migliorare e rafforzare la sostenibilità della filiera dell’olio extravergine di oliva in un progetto che punta a promuovere la cultura di questo prodotto nel consumatore, sviluppando la produzione nelle aree vocate da un punto di vista qualitativo e quantitativo.

L’Università di Teramo partecipa con un proprio team di ricercatori a uno dei tre progetti sull’olivicoltura finanziati da Ager – Agroalimentare e Ricerca – una rete di Fondazioni di origine bancaria, tra le quali anche Fondazine Tercas, unite per promuovere e sostenere la ricerca scientifica nell’agroalimentare italiano.

La responsabilità scientifica del gruppo di ricerca teramano è affidata a Carla Di Mattia, ricercatore di Scienze e tecnologie alimentari alla Facoltà di Bioscienze, ed è composto anche da Maria Angela Perito, ricercatore dell’area economica sempre della Facoltà, mentre il coordinamento nazionale è affidato a Francesco Caponio dell’Università di Bari. Completano il partenariato l’Università di Milano, l’Università Mediterranea di Reggio Calabria e le Università di Sassari e Parma.

Numerose le linee di ricerca previste: analisi del potenziale produttivo, qualitativo e quantitativo, di specifiche varietà minori presenti in alcune regioni italiane; miglioramento della qualità e delle rese in fase estrattiva mediante l’utilizzo di tecnologie verdi a basso impatto per la salute e l’ambiente; ricerca di nuove soluzioni di confezionamento per preservare al meglio la qualità dell’olio e migliorare l’impatto ambientale del packaging.

Particolare attenzione verrà poi dedicata alla valorizzazione dei sottoprodotti della lavorazione per estrarre composti utili in campo nutraceutico e per la produzione di energia verde da biomassa. Si studieranno, inoltre, nuove tecniche analitiche per monitorare la maturazione delle olive in campo e valutare la qualità dell’olio, grazie anche alla realizzazione di prototipi low-cost per eseguire analisi direttamente negli oliveti e al frantoio. Sono previste infine una serie di iniziative orientate al consumatore per diffondere la cultura dell’olio e quindi promuoverne il consumo.

Le attività di ricerca inizieranno il prossimo autunno. Il progetto ha comunque come obiettivo di sintesi quello di fornire potenzialità di crescita sul mercato globale dell’olio d’oliva, prodotto principe del Made in Italy, attraverso lo sviluppo congiunto della qualità e della sostenibilità ambientale.