Giulianova%2C+petizione+contro+il+trasferimento+di+don+Domenico
abruzzocityrumorsit
/cronaca/cronaca-teramo/307232-giulianova-petizione-trasferimento-don-domenico.html/amp/

Giulianova, petizione contro il trasferimento di don Domenico

Una raccolta di firme per fare in modo che don Domenico Panetta, storico parroco del Duomo di San Flaviano di Giulianova Alta, non lasci i suoi parrocchiani per trasferirsi, anche se per un periodo provvisorio (sembra un solo anno) a Morrovalle, nelle Marche, dove vive il fratello, anche lui sacerdote.

Le famiglie che risiedono nel centro storico giuliese si stanno mobilitando per evitare che il sacerdote, che ha visto crescere quasi tre generazioni, lasci i suoi “figli”. In prima linea a difesa di don Domenico anche la consigliera comunale Laura Ciafardoni, che vive in pieno centro storico e che ha ricevuto proprio dal sacerdote tutti i sacramenti.

“Don Domenico è il nostro parroco, ci ha visto crescere tutti”, ha spiegato Laura Ciafardoni, “faremo in modo che resti. Nella sua omelia ha sorpreso tutti. Pensiamo comunque che non sia assolutamente necessario il suo trasferimento. E ne parleremo presto anche con lui, mentre in tutte le case dei giuliesi a breve entrerà il foglio per la raccolta di firme. Vogliamo che resti qui”.

Il trasferimento ha suscitato enorme clamore. Sui social vengono indirizzate anche accuse nei confronti della curia di Teramo, chiamando in causa il vescovo Michele Seccia. Don Domenico ha spiegato proprio nell’omelia di ieri che il suo trasferimento a Morrovalle sarebbe necessario per questioni di salute. “Il vescovo ha deciso (e quindi imposto ndr) che devo prendermi un anno di vacanza per la mia salute”. Gli è stato detto “Don Domè lì fuori c’è un esercito pronto a smuovere mari e monti per te”, lui ha risposto piangendo e singhiozzando: “lo sò ma lasciate perdere tanto il vescovo ha già deciso”.

I parrocchiani non sono poi così convinti che il trasferimento sia solo temporaneo. E sono certi che il sacerdote possa al limite essere affiancato da un collega, rimanendo quindi in città. Tutti non sanno immaginarsi una festa del 22 aprile senza il loro parroco. La mobilitazione popolare è dunque partita. Se don Domenico ha bisogno di cure, potrà farlo anche restando a Giulianova.