“Un accanimento terapeutico del tutto inutile. Il Cirsu è fallito, bisogna guardare avanti e fare in modo che la discarica venga bonificata. Servono soluzioni concrete e non inutili riunioni”.
Lo hanno detto senza mezzi termini gli ex operai Sogesa e gli attivisti per la tutela dell’ambiente in occasione della manifestazione di protesta che si è tenuta sotto il palazzo comunale di Roseto dove era in corso la riunione voluta dal presidente del Cirsu Angelo Di Matteo con tutti i sindaci e amministratori dei Comuni dell’area consortile.
Di Matteo ha deciso di giocare le ultime carte per fare in modo che il Cirsu resti pubblico, nonostante il fallimento di un anno fa, confermato anche nella scorsa primavera dalla Corte d’Appello che ha respinto il ricorso contro la sentenza emessa il 10 settembre del 2015 dal giudice della sezione fallimentare del Tribunale di Teramo Giovanni Cirillo. Sono stati esposti striscioni, hanno ribadito che la salute del territorio e i posti di lavoro devono essere messi in primo piano.
“Il pubblico ha fallito”, ha ribadito Mimmo Daniele, ex Rsu Sogesa, “il Cirsu quindi non esiste più. Veniamo accusati di voler favorire l’ingresso del privato. Ben venga il privato se garantisce posti di lavoro e la tutela dei territori”.
Sotto accusa è finito anche il sindaco di Notaresco Diego Di Bonaventura che non vede di buon occhio il tentativo di rianimare il Cirsu da parte di altri Comuni consortili e del presidente Di Matteo. “Crediamo che ci sia poco da fare”, ha sottolineato il primo cittadino, “la mia posizione è chiara: il Cirsu se diventa fabbrica di materiali senza creare situazioni di inquinamento, senza che l’aria venga appestata da miasmi, allora il discorso può essere preso in considerazione. Ma allo stato attuale il pubblico può fare ben poco. L’intervento di un privato? Le condizioni sono sempre le stesse: fabbrica di materiali e ambiente salubre. Se ci sono queste garanzie, perché no? Io devo pensare innanzitutto alla salvaguardia sotto l’aspetto igienico-sanitario del mio territorio che ospita appunto gli impianti di Grasciano”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il capogruppo di Futuro In a Roseto, l’ex assessore Alessandro Recchiuti. “C’è una sentenza, va rispettata. Il Cirsu è fallito”, ha puntualizzato, “concordo con l’amico Diego Di Bonaventura. L’accanimento terapeutico nei confronti del consorzio è solo una perdita di tempo”.
C’era anche il padrone di casa, il sindaco Sabatino Di Girolamo il quale ha ascoltato le ragioni dei cittadini che stavano manifestando.
Cosa accadrà ora? Probabilmente un tentativo per fare in modo che siano ancora i Comuni a gestire il consorzio verrà fatto. Ma per gli ex dipendenti e per il sindaco di Notaresco è solo una perdita di tempo.