In aula, oltre ai tre imputati (Danilo ed Elvis Levakovic che sono in carcere e Sante Spinelli ammesso agli arresti domiciliari), erano presenti i familiari di Emanuele Fadani e i componenti dell’associazione Per non dimenticare, che indossavano una maglietta con su scritto “il tuo sorriso per non dimenticare”. Il processo vero e proprio, che si celebrerà con il rito abbreviato, prenderà il via il 5 aprile (le repliche e il verdetto sono attesi per il 19 aprile). “ Hanno scelto una scorciatoia” ha spiegato Fabrizio Fadani, fratello di Emanuele, “ ma ci auguriamo una sentenza giusta e pesante”. “ Guardando quelle facce” ha aggiunto l’ex moglie dell’imprenditore di Alba, “ ho pensato solo a mia figlia”. “Nutriamo un discreto ottimismo nei confronti della magistratura”, ha sottolineato questa mattina Daniele Foglia, portavoce dell’associazione, “ma moralmente ci sentiamo handicappati per l’esclusione del Comune, perché è come se si discreditasse la sicurezza della collettività”. Poi Foglia fa un riferimento a quelli che sono i rapporti con la comunità rom di Alba: “I rapporti sono sempre stati tranquilli, ma solo perchè noi siamo stati molto tolleranti, certo non perché loro si comportano in maniera pacifica. Aspettiamo le fasi del procedimento, poi porteremo avanti un’azione collettiva ad Alba per verificare la situazione di fatto e se loro realmente vogliono integrarsi nel contesto. Noi vogliamo tornare a camminare tranquillamente per le strade”.