Una vera e propria piovra, quella della vendita della merce contraffatta, come illustrato anche dall’immagine scelta per la campagna, che punta a scoraggiare i potenziali acquirenti, mettendoli in guardia dalle conseguenze e dalle sanzioni cui si va incontro commettendo questo reato.
E pur riconoscendo l’impegno del Prefetto e della Questura di Teramo con il comando della polizia municipale di Pineto volto a contrastare l’illegalità in spiaggia, i commercianti gli sforzi profusi finora non sono bastati.
“Purtroppo”, si legge in una nota, “i ripetuti blitz delle forze dell’ordine non sono stati sufficienti per scoraggiare il grave fenomeno dell’abusivismo e della contraffazione, che ha raggiunto livelli insostenibili con l’arenile occupato da numerose carriole mobili zeppe di vestitini e costumi,bancarelle a posto fisso anche a ridosso di mezzi di salvataggio,ostacolando eventuali interventi d’urgenza e mettendo a repentaglio l’incolumità dei bagnanti. La spiaggia non può essere una zona franca ed incontrollata.”
Per i commercianti, infatti, è necessario che ci sia un controllo costante del territorio per questo avevano suggerito ad inizio stagione una collaborazione con l’amministrazione comunale mettendo a disposizione del personale ausiliario per la segnalazione di eventuali irregolarità. Ma questo suggerimento non ha potuto essere messo in campo a causa di “problemi burocratici legati alla necessaria stipula della convenzione”.
“E’ auspicabile”, conclude l’associazione, “che la burocrazia non impedisca in futuro la doverosa azione sinergica tra associazioni di categoria, istituzioni e forze dell’ordine per il ripristino della legalità nel commercio,settore di fondamentale importanza per il tessuto socio-economico di Pineto”.