La bara bianca preceduta dai suoi compagni di scuola, i candidi fiori e palloncini fatti volare in cielo, all’uscita del feretro dalla chiesa, per accompagnare il suo viaggio in Paradiso.
Un intero paese si è fermato per tributare l’ultimo saluto alla piccola Diana Scarpantonio, la bimba di 9 anni morta giovedì pomeriggio in un terribile incidente stradale. In mille hanno partecipato alle esequie, in pochi però sono riusciti ad entrare nella piccola chiesa di San Flaviano di Basciano, paesino ai piedi del Gran Sasso.
Gonfalone listato a lutto, amministratori e semplici cittadini che si sono stretti attorno al dolore della famiglia. Mancavano i genitori di Diana e le sorelline, rimasti tutti coinvolti nel terribile incidente, a Zampitto, mentre la famiglia stava rientrando a casa dopo aver trascorso una giornata in montagna.
“Sarà la stella del mattino dei suoi cari”, ha detto Don Battista nella sua commovente omelia. All’arrivo del feretro, in piazza, c’era tutto il paese ad abbracciare la piccola. E un raggio di sole all’improvviso ha squarciato il cielo grigio che minacciava pioggia.
Poi in silenzio verso la chiesetta. Una famiglia dilaniata dal dolore, un dolore vissuto da tutti i compaesani che ben conoscono i genitori di Diana, entrambi infermieri all’ospedale di Teramo. Sulle cause dell’incidente, vanno avanti le indagini della polizia stradale.
L’impatto frontale con un camion è avvenuto sul rettilineo della Statale 150. Secondo la Procura teramana, che ha avviato un’indagine, le ipotesi di un malore o di una fatale distrazione del genitore che era alla guida della vettura, potrebbero essere veritiere.
Gli inquirenti hanno già raccolto le testimonianze del camionista e di un automobilista che si è visto piombare addosso la Ford Fiesta con a bordo la famiglia. Per adesso il papà della piccola resta indagato per omicidio stradale.