Chieti. Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Chieti e la Sezione PG della Polizia di Stato della Procura della Repubblica di Chieti, hanno portato avanti un indagine su B.A., albanese domiciliato in Francavilla al Mare, che riforniva di cocaina e marijuana i pusher nei comuni di Pescara e Teramo.
Le informazioni acquisite dalle due forze di polizia erano le medesime e quindi si è deciso di unire gli sforzi nelle investigazioni attivando quindi un’intensa attività di pedinamento nei confronti di B.A. il quale utilizzava due scooter di grossa cilindrata per gli spostamenti.
I numerosissimi pedinamenti effettuati nei suoi confronti, permettevano di constatare che lo spacciatore albanese, cercando di eludere eventuali controlli, ogni qual volta fosse intenzionato ad effettuare una vendita della droga, entrava all’interno di un boschetto sito nel comune di Silvi Marina per rimanevi alcuni minuti.
Mercoledì, nel corso di uno dei pedinamenti, gli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria e quelli della Polizia, hanno notato che B.A. si stava recando ancora una volta all’interno della boscaglia ed una volta uscitone, si è diretto a forte velocità in direzione di Silvi paese, guardandosi costantemente attorno. Ad un certo punto gli operanti lo hanno notato fermarsi in una piazzola di sosta della strada provinciale, nascondendosi all’interno di un canneto limitrofo alla carreggiata evidentemente in attesa di qualcuno. A quel punto hanno deciso di intervenire e fermare lo spacciatore con una busta trasparente contenente un etto circa di marijuana.
Subito dopo finanzieri e poliziotti si sono recati con l’albanese nel boschetto, dove hanno scoperto il suo nascondiglio. Dopo un accurato controllo di tutte le zone, gli investigatori hanno trovato, ben celati in buchi opportunamente effettuati nel terreno, altri 250 grammi di marjuana, due pezzi di cocaina del peso complessivo di circa 350 grammi nonché tutto l’occorrente per il confezionamento ed una bilancia elettronica di precisione. Il valore dello stupefacente sequestrato, una volta immesso sul mercato, avrebbe fruttato oltre 30.000 euro.
L’albanese quindi è stato arrestato per droga e rinchiuso nel carcere di Teramo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Ora le indagini sono incentrate ad individuare il “canale di approvvigionamento” della sostanza stupefacente.