Teramo. Franco de Angelis, responsabile di Arco consumatori per la provincia di Teramo, sarà ricevuto domani dal Prefetto Eugenio Soldà. Obiettivo dell’incontro è avviare un’azione istituzionale in grado di predisporre e implementare gli strumenti operativi per salvare gli artigiani e i commercianti dai fallimenti, dall’usura e dal racket.
Gli indicatori economici-finanziari del documento “Le mani della criminalità sulle imprese”, prodotto da Confesercenti e Sos Impresa, evidenziano, infatti, come in provincia di Teramo il numero di esecuzioni immobiliari sommato all’andamento di prestiti e fallimenti delineano un quadro del tasso di rischio di incontro, tra offerta e domanda di denaro, sul terreno dell’illegalità. Le prime tre province d’Italia risultano essere Pescara (1,21), seguita da Prato (1,04) e Teramo (1,02).
“A Teramo” spiega De Angelis “il problema è aggravato dal fatto che quasi nessuna delle tante cooperative, fratellanze e confederazioni di artigiani possono aiutarli a risolvere i loro problemi. I confidi teramani, oltre a non essersi messi completamente in regola con Basilea 2, sono troppo piccoli, malgestiti e poco trasparenti, oltre a essere delle scatole vuote che non si trovano più nelle condizioni di svolgere secondo le regole il compito originario per cui erano nate: evitare che gli artigiani finissero nelle mani degli usurai. Si pensi che alcune di queste organizzazioni non sono in grado nemmeno di istruire le pratiche che inoltrano alle banche per conto degli artigiani ma chiedono lo stesso il pagamento delle spese”.