Teramo, rinnovati gli organi provinciali della Confcommercio

giandomenico_disanteTeramo. La Confcommercio Teramo ha rinnovato nei giorni scorsi gli organi sindacali provinciali, che resteranno in carica per i prossimi cinque anni. Il rinnovo del consiglio provinciale e della giunta Confcommercio (sono stati anche riorganizzati 27 tra sindacati e comitati a livello territoriale) è coincisa con la riconferma del presidente Giandomenico Di Sante, nomina che collima con la presidenza regionale della stessa organizzazione per il prossimo quinquennio.

“I componenti della nuova giunta”, spiega Giammarco Giovannelli, vice-presidente e amministratore di Confcommercio Teramo, “sono stati in gran parte riconfermati, con l’inserimento di due nuove eccellenze dell’imprenditoria teramana. Questo è un segnale significativo, anche in relazione a quelle che sono le difficoltà economiche del momento, che vivono le imprese e le nuove generazioni operanti”.

Oltre al presidente Di Sante, la nuova giunta provinciale risulta composta da Giammarco Giovannelli (vice-presidente e amministratore), Dario Sfoglia (vicario), Agostino Ballone, Angelo Puglia, Nicola Di Canzio, Alessandro Di Domenicantonio, Ivo Felicioni e Franco De Giorgis.

“Tra le priorità tracciate dal nuovo organo esecutivo”, sottolinea Giovannelli, “c’è quella di prestare una cura particolare ai problemi occupazionali, avvicinando la domanda di lavoro con quelle che sono le offerte territoriali. Contestualmente, l’obiettivo è quello di garantire un sostegno allo sviluppo delle imprese e di prestare massima attenzione al turismo, inteso come promozione, tutela e valorizzazione delle eccellenze teramane e quindi abruzzesi”.

Relativamente a quelle che sono le problematiche che investono il settore turistico, la Confcommercio auspica risposte concrete per temi urgenti: erosione costiera, piano spiaggia regionale e programmazione territoriali di infrastrutture, utili per creare la basi per alla destagionalizzazione, condizione, questa, indispensabile per garantire la sopravvivenza di molte imprese turistiche. “I Comuni” conclude il vice presidente, “da soli più non sono in grado di programmare ambiziosi progetti: è necessario consorziarsi o magari fondersi e sviluppare forme di programmazione territoriale in partenariato, utilizzando il principio dei master plan urbanistici unitari”.

 

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