Al Ministro, che nelle sue apparizioni davanti ai media si è sempre mostrata come paladino della “meritocrazia”, è stato chiesto il motivo dell’equiparazione, attraverso la riforma che porta il suo nome, delle università telematiche con quelle non statali legalmente riconosciute, aprendo così la strada ai finanziamenti di queste pseudo-università e danneggiando sia gli Atenei statali, sia gli studenti. Come spiegato dallo stesso Pettinaro, l’inaugurazione dell’università telematica si pone decisamente in contrasto con i concetti di “qualità dell’università” e “lotta agli esamifici”, da sempre propagandati dal Ministro Gelmini. Il Ministro, dal canto suo, ha risposto ribadendo che la quasi totalità delle università telematiche sono veri e propri diplomifici, un esempio di istruzione da non seguire in nessun modo. “Purtroppo” si legge nella nota dell’Udu “manca una risposta sul perché proprio un nuovo diplomificio sia stato recentemente inaugurato a Teramo, evidentemente a causa di un certo imbarazzo del Ministro sulla questione in quanto, lo ricordiamo, per aprire un’università occorre l’approvazione del ministero. L’UDU Teramo non può non prendere atto dell’incoerenza tra le parole e le azioni del Ministro Gelmini, ribadendo la sua posizione di contrarietà verso l’apertura di UniAdriatica, proponendo, invece, un’università pubblica di qualità che garantisca il diritto allo studio”. Per questo l’Unione degli Universitari teramana continuerà a vigilare sulla questione dell’università telematica, anche tramite il consigliere al CNSU Mauro Pettinaro, facendo nuovamente appello al Rettore Rita Tranquilli Leali e a tutte le forze politiche locali “per bloccare questo barbaro tentativo d’affossamento del nostro ateneo”.