Teramo, turismo rurale in calo: la denuncia della Coldiretti

coldirettiTeramo. Durante le festività natalizie si è registrata una consistente flessione del turismo nelle strutture agrituristiche della provincia di Teramo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. È quanto sostiene la Coldiretti Teramo evidenziando come, malgrado la straordinaria varietà di ricette locali, spesso familiari e inedite, preparate con l’uso di prodotti tipici della zona e l’ambiente sano e rilassante che si respira in agriturismo, molte aziende locali abbiano fatto registrare una diminuzione considerevole negli arrivi di turisti, la cui permanenza ha una durata media di due giorni e la provenienza è soprattutto locale.

“Lo scenario è a mio avviso negativo” ha spiegato Ada Albani titolare di un agriturismo ad Arsita “durante le feste abbiamo riscontrato un sensibile calo nell’affluenza di turisti. Non abbiamo registrato l’arrivo di vacanzieri provenienti dall’estero e coloro che ci hanno fatto visita sono stati soprattutto turisti locali”.

“Le previsioni per i prossimi mesi sono ottimistiche” aggiunge tuttavia Maria Falasca, proprietaria di un agriturismo a Crognaleto “perché abbiamo ricevuto numerosi contatti, ma indubbiamente le trascorse festività si sono caratterizzate per una consistente flessione rispetto all’anno precedente. Nessun turista straniero, soltanto vacanzieri provenienti dal centro Italia che hanno soggiornato per un paio di giorni”.

“Anche il nostro agriturismo” ha detto Danilo Di Battista titolare di un’azienda rurale a Poggio Cono “ha registrato una diminuzione di arrivi, ma siamo fiduciosi su una ripresa nei prossimi mesi grazie alle tante prenotazioni di questi giorni”.

È andata invece meglio ad Americo Rasicci, titolare di un agriturismo a Controguerra. “L’affluenza è stata buona e stazionaria rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, anche se abbiamo ospitato soltanto turisti locali o provenienti dal vicino Lazio la cui permanenza è stata di un paio di giorni”.

Sicuramente la congiuntura economica indebolisce il settore, ma proprio il momento di difficoltà deve essere uno stimolo per le aziende a diversificare i servizi. Secondo la Coldiretti, è necessario puntare, oltre che sulle eccellenze gastronomiche, anche su altre attività come quelle escursionistiche, sportive, corsi di degustazione, percorsi di benessere, osservazioni naturalistiche, equitazione, trekking e mountain bike, ampliando così anche il target di riferimento e coinvolgendo in maniera propositiva i più giovani.

 

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