L’ultimo episodio la settimana scorsa quando 4 migranti furono accompagnati al Pronto Soccorso di Giulianova. Nel nosocomio giuliese fu accertato un solo caso di TBC e il giovane somalo trasferito al reparto di malattie infettive di Pescara. Anche questa sera il giovane migrante è stato trasportato al pronto soccorso di Giulianova.
Si ricorda che la tubercolosi non si trasmette con una stretta di mano o con uno starnuto, come ha spiegato nei giorni scorsi Giannina Candelori, esponente della Destra Sociale di Roseto e medico pediatra. Negli ambienti all’aperto il contagio è praticamente inesistente. E’ nei luoghi chiusi che invece si corre il rischio. Luoghi come le strutture che ospitano i migranti.
Al residence Felicioni, però, hanno fatto sapere che tutti i controlli sono stati eseguiti, anche quelli precauzionali. Probabilmente i migranti, durante la lunga e avventurosa traversata, portano con sé il bacillo e arrivano nelle strutture che li ospitano con dei controlli sanitari scarsi e non scrupolosi per quanto riguarda TBC, virus HIV e anche per altre malattie come la scabbia.
La stagione estiva e turistica si avvicina e il secondo episodio di tubercolosi in pochi giorni rischia di trasformarsi in un boomerang per la città di Roseto. Oltre a ingrossare le fila di chi si dichiara contraria alla politica dell’accoglienza e, sopratutto, critica la gestione dei migranti in Italia.