Teramo, nuova aggressione al sindaco Brucchi: il Pdl chiede più rigore

brucchi_maurizioTeramo. Il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi è stato nuovamente vittima di un’aggressione verbale. L’episodio si è verificato al termine dell’incontro della Giunta itinerante con il Comitato di Quartiere della Gammarana. Otto le persone denunciate per oltraggio a corpo politico e istituzionale. Nessuna conseguenza per il primo cittadino, che è riuscito ad allontanarsi tranquillamente sulla sua auto.

Grande solidarietà è stata subito espressa dal coordinamento provinciale del Pdl di Teramo, che in una nota dice “basta  all’arroganza, alla violenza, all’assoluta mancanza di rispetto per le regole della democrazia, all’aggressione sistematica ai danni di chi amministra su mandato popolare, alla logica della minaccia sostituita alla logica del confronto”.

“Mai nella sua storia” si legge ancora nella nota “il Governo della nostra Teramo ha conosciuto avversari di una tale pochezza politica, in grado solo di tentare, con la forza delle mani e non delle idee, sia di sovvertire l’esito elettorale che, ed è noto, ha chiamato il centro destra alla guida della città; sia di stravolgere gli stessi meccanismi democratici, per imporre le scelte di una minuscola minoranza sulla volontà della maggioranza. Abbiamo vissuto, in passato, momenti di scontro politico anche aspri, così come abbiamo vissuto momenti di confronto acceso sui grandi temi. Mai, fino ad ora, si era raggiunto però un tale livello di deterioramento del gioco democratico. Non siamo più disposti, come teramani e come esponenti del partito di maggioranza, a tollerare ulteriori manifestazioni di sottocultura e di devianza, né a concedere oltre spazi di visibilità a chi, con il solo scopo di giustificare la propria esistenza, strumentalizza ogni occasione, solo per fare di Teramo il teatro di una guerriglia costante”.

Per questo, i rappresentanti del PdL teramano chiedono con forza che il Prefetto di Teramo, il Questore, il Colonnello Comandante la Compagnia dei Carabinieri “adottino fin da subito nuove e più rigide regole di repressione di ogni manifestazione di violenza. Plaudiamo, in questa ottica, alla scelta di istituire la zona rossa in centro storico, troppo spesso trasformato in palcoscenico dell’urbana guerriglia, ma crediamo che sia necessario intensificare l’azione repressiva, perché nessuno creda che la democrazia possa soccombere sotto i colpi della furia becera di chi crede che insultare un sindaco, imbrattare un muro o danneggiare un bene pubblico equivalga ad esistere socialmente e politicamente”.

La replica dell’Unione Comunale Partito Democratico di Teramo. “Sempre più sconcertati apprendiamo di una presunta e nuova aggressione ai danni del Sindaco Brucchi, ma ancora di più ci spaventa la presa di posizione del PDL cittadino, che non manca di  mistificare l’accaduto. Lunedì sera presso la scuola De Iacobiis si è svolto l’incontro della giunta itinerante, con i residenti del quartiere Gammarana. L’iniziativa è stata presidiata dalle forze dell’ordine, mobilitate per l’occasione con ben 12 agenti. Nonostante la loro presenza massiccia, al termine dell’incontro, alcuni residenti del quartiere, a cui addirittura era stato negato l’ingresso e la partecipazione al momento di confronto, hanno espresso verbalmente il loro dissenso nei confronti del Sindaco. Si tratta, dunque, di una contestazione verbale di dissenso e non di un’aggressione come urlato dal PDL. Di sicuro, il clima di tensione non si placa se, addirittura, come si è verificato lo scorso sabato mattina, per una semplice conferenza stampa dei partiti di minoranza e delle associazioni contro la zona rossa, la centralissima Piazza Martiri sia stata per ore militarizzata con blindati di polizia e agenti del reparto mobile. Vogliamo ricordare al PDL che non si possono confondere gli atti di violenza verificatisi in città ad opera di teppisti e fascisti con pacifiche manifestazioni di lavoratori, pensionati, movimenti studenteschi, associazioni, partiti politici e sindacati, quest’ultime sempre condotte con la massima correttezza, che verrebbero impedite dal decreto prefettizio. Non si può ritenere l’istituzione di una zona rossa permanente come la cura agli atti di vandalismo. Il PDL, anziché invocare maggior repressione, dovrebbe leggere, imparare e applicare la Costituzione Italiana ed in particolare gli articoli 17 e 21 cost. sulla libertà di  riunione,  manifestazione e pensiero, per evitare di dare sfoggio ad una sottocultura imperante tra le proprie fila. Consigliamo al PDL, ormai noto alle cronache solo per comunicati sull’ordine pubblico a Teramo, di intervenire, con tanta costanza, sui reali problemi della città. Il PD teramano ribadisce, quindi la propria condanna per ogni episodio di violenza, ma contrasta ancor di più oggi, a seguito delle mistificazioni strumentali del PDL, il decreto prefettizio che assume toni sempre più forti e repressivi”.

 

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