Omicidio Giulianova, Di Silvestre resta in carcere. La difesa: “Nessun complice”

Il gip Domenico Canosa lascia Dante Di Silvestre in carcere.

Questa la decisione del giudice dopo l’udienza di convalida tenutasi questa mattina in carcere a Castrogno. La difesa del 60enne, accusato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi, ha sollevato eccezioni in merito al primo interrogatorio del caldaista, che non sarebbe stato registrato. Eccezioni su cui il gip si è riservato. 

Proprio in merito all’omicidio consumatosi a Giulianova, gli avvocati Gennaro Lettieri e Nadia Baldini, legali del 60enne, sottolineano in una nota alcuni aspetti: “L’ordinanza di convalida del Giudice Dott. Domenico Canosa rappresenta è la prima, (sia pure) provvisoria, pronuncia sulla vicenda. In particolare il G.I.P. ha delineato una ricostruzione della dinamica, sulla base degli elementi acquisiti, conforme all’omicidio d’impeto, il che rende problematica la ipotesi, esclusa dal medesimo G.I.P., della presenza di un complice, o di un concorrente che abbia spalleggiato il Di Silvestre. Anche la realtà medico-legale, ancora sotto esame dei consulenti della difesa e del P.M., induce a ritenere che l’omicidio, consumato verosimilmente attraverso una sola coltellata, frutto di un uso tangenziale dell’arma, non p?ò che confermare il dolo d’impeto”.

Secondo i legali, “La vittima non è stata attinta da due fendenti, ma – come si è detto – da un solo colpo tangenziale. Allo stato nessun altro movente si attaglia ai fatti, ed appare inutile compiere atti di indagine che prevedono gli esami di parenti stretti, che, verosimilmente, più che ripetutamente interrogati, andavano sottratti allo sviluppo giudiziario. Il coltello usato dal Di Silvestre era destinato esclusivamente all’attività in campagna, da sempre svolta, e solo per tale motivo esclusivo aveva collocazione all’interno del mezzo dell’indagato. La Famiglia Di Silvestre, infine, nostro tramite esprime sincera partecipazione al dolore della Famiglia del Cialini”.

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