Colpisce la popolazione infantile con un’incidenza pari al 3-5% della popolazione scolastica, creando problemi nella lettura (dislessia), nella scrittura (disortografia o disgrafia) e nel calcolo (discalculia). Per questo motivo la Asl di Teramo ha voluto creare un’opportunità, una sinergia fra gli operatori socio-sanitari e scolastici che si occupano di età evolutiva (NPI, pediatri, medici di famiglia, riabilitatori e docenti) in modo da promuovere specifiche iniziative volte a favorire la riabilitazione, l’integrazione, l’apprendimento e le pari opportunità dei soggetti con disturbi specifici di apprendimento, favorendone il successo scolastico e formativo.
Si svolgerà sabato prossimo, nella sala polifunzionale della Provincia, il terzo seminario Interdisciplinare dedicato ai Dsa. L’evento, organizzato dalla Sif (Società Internazionale di formazione) in collaborazione con il Servizio di Neuropsichiatria dell’infanzia ed adolescenza della ASL teramana, diretto da Nicola Serroni che è anche Direttore dell’intero Dipartimento di Salute Mentale aziendale, accende le luci su un fenomeno che interessa una percentuale significativa di bambini ed adolescenti in età scolare.
Tali difficoltà di apprendimento interferiscono in maniera significativa sul normale processo di sviluppo in età evolutiva, sia sul piano funzionale, con la riduzione delle competenze nell’ambito dell’apprendimento scolastico, che sul piano psicopatologico, con una maggior incidenza di disturbi d’ansia, dell’umore e comportamentali. Ma se diagnosticati precocemente e presi in carico sul piano didattico educativo, è possibile incidere anche sugli effetti a lungo termine di tipo funzionale e sociale , come ad esempio l’abbandono scolastico precoce.
“La prevalenza nell’ambito della popolazione infantile è molto elevata”, spiega Chiara Caucci, tra i responsabili scientifici dell’evento, “costituendo un’importante parte dell’utenza che perviene alla valutazione presso i servizi specialistici di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza , “stimata al 30-40% a livello nazionale con percentuali anche superiori presso il nostro servizio”.
Inoltre i DSA sono stati disciplinati da una legge del 2010 e le linee guida allegate al decreto attuativo invitano chi si relaziona con questi disturbi per motivi professionali a comprendere come il bambino abbia stili cognitivi che seguono modalità di apprendimento che non sono quelle comuni.
“Il panorama normativo abruzzese”, ha detto il direttore generale della Asl, Roberto Fagnano, “si è recentemente arricchito della Legge Regionale in favore dei soggetti con DSA che ha finalmente permesso di uniformare l’iter di attestazione della sua diagnosi sull’intero territorio regionale, di avviare azioni di prevenzione e supporto calibrate sulle reali necessità dei discenti, dall’infanzia all’età adulta. La Legge Regionale è un segnale davvero positivo, che dimostra l’attenzione dell’Abruzzo verso queste tematiche e, in particolare, verso tutti i disturbi che colpiscono i bambini.”