Giulianova, banda della polizia contestata per il Caso Cucchi VIDEO

Giulianova. Uno striscione azzurro con la scritta bianca: ‘assassini’ rivolto alla Banda musicale della Polizia di Stato che si stava esibendo, questa sera, in Piazza Buozzi a Giulianova per l’ultima serata del Festival Internazionale.

Così alcuni giovani hanno contestato le forze dell’ordine per il caso di Stefano Cucchi, il 22 ottobre 2009 durante la custodia cautelare. Tale fatto ha dato origine a un celebre caso di cronaca giudiziaria che ha coinvolto alcuni agenti di polizia penitenziaria, alcuni medici del carcere di Regina Coeli, e alcuni carabinieri.

Nel Processo di Primo grado, il 5 giugno 2013, la III Corte d’Assise condanna in primo grado quattro medici dell’ospedale Sandro Pertini a 1 anno e 4 mesi e il primario a 2 anni di reclusione per omicidio colposo (con pena sospesa), un medico a 8 mesi per falso ideologico, mentre assolve 6 tra infermieri e guardie penitenziarie, i quali, secondo i giudici, non avrebbero in alcun modo contribuito alla morte di Cucchi.

Il 31 ottobre 2014, con sentenza della Corte d’appello di Roma, vengono assolti tutti gli imputati, fra cui i medici: a seguito di ciò il legale della famiglia Cucchi preannuncia un ricorso alla Corte di Cassazione.

La Cassazione nell’udienza pubblica del 15 dicembre 2015, dispone il parziale annullamento della sentenza di appello, ordinando un nuovo processo per 5 dei 6 medici, dell’Ospedale Pertini precedentemente assolti. Secondo il verdetto, gli stati patologici di Cucchi, preesistenti e concomitanti con il politraumatismo per il quale fu ricoverato, avrebbero dovuto imporre maggiore attenzione ed approfondimento da parte dei sanitari.

Una ferita mai rimarginata, anzi l’inchiesta bis della Procura della Repubblica di Roma ha risollevato la questione, così come altri simili avvenuti in caserme e carceri italiane.

Questa sera con grida e striscione quei giovani hanno espresso, nuovamente, il loro sdegno per la decisione del tribunale. Dopo aver esposto lo striscione sono stati allontanati però dalla polizia e portati via a bordo del cellulare. Secondo le prime indiscrezioni i contestatori apparterebbero ad un gruppo anarchico.

video Giù le mani dai giuliesi

 

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