Alba Adriatica. L’offesa al sindaco, su Facebook, costa il processo a due cittadini di Alba Adriatica, un uomo e una donna, che sono stati rinviati a giudizio dalla Procura di Teramo.
Sarà un processo, dunque, a stabilire le eventuali responsabilità penali due albensi, che la scorsa estate apostrofarono con epiteti tutt’altro che galanti il sindaco Tonia Piccioni e un noto professionista del posto.
La frase “griffata” sul più popolare social network era stata postata dal titolare del profilo Facebook. Poi sulla scia delle offese al primo cittadino, si era innestato un altro internauta, che con un classico mi piace e altri commenti coloriti, aveva rincarato la dose.
La Piccioni, già nell’estate del 2015, dopo aver appreso dalla vicenda (il sindaco non è iscritta a Fb) varcò la soglia della caserma dei carabinieri e presentò una denuncia. Di lì a qualche giorno i militari chiesero e ottennero la rimozione dei post incriminati. Storia finita? Non proprio. La denuncia ha fatto poi il suo iter, visto che la polizia postale, su delega della Procura, ha effettuato tutti gli accertamenti del caso.
Gli atti trasmessi alla Procura di Teramo hanno poi prodotto il rinvio a giudizio per i due albensi, accusati di diffamazione aggravata. Di recente, come è noto, la Cassazione ha stabilito che la diffamazione sui social equivale alla diffamazione a mezzo stampa.
Nel caso in questione, c’è l’aggravante rappresenta dal contenuto offensivo delle offese al sindaco Piccioni.