Venerdì giornata decisiva per il futuro di Cirsu e Sogesa

discarica_grascianoNotaresco. Venerdì potrebbe essere la giornata decisiva per il futuro di Grasciano 2. Oggi nell’incontro in Regione è stato stipulato l’accordo che verrà discusso il prossimo 26 novembre nell’assemblea dei soci di AIA, partner privato di Sogesa e controllato al 60% da Deco dell’imprenditore Rodolfo Di Zio. Questa mattina negli uffici regionali della Direzione Protezione Civile – Ambiente Servizio Gestione Rifiuti si è tenuto l’incontro tra Franco Gerardini ((dirigente regionale del Servizio Gestione Rifiuti ), i sei sindaci del Consorzio, Luigi Romagnoli (presidente Cirsu), Gabriele Di Pietro e e Giovanni Marchetti, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Sogesa e il partner privata AIA rappresentato dall’amministratore delegato Alessandro Di Francesco.

In pratica è stato tradotto giuridicamente, l’accordo raggiunto lunedì scorso a Roseto, che prevedeva il passaggio della titolarità della discarica di Grasciano 2 da Sogesa a Cirsu. Le condizioni per il passaggio sono che il Cirsu entro fine anno si trasformi in una società di patrimonio/stazione con un nuovo piano industriale che prevede raccolta rifiuti porta a porta per tutti e sei comuni, ristrutturazione polo tecnologico e potenziamento con realizzazione del biodigestore. Ma a Cirsu spetterà anche la possibilità di indire la gara per individuare un nuovo socio privato gestore di Sogesa, approfondendo con AIA i criteri e la mobilità dell’eventuale liquidazione dell’attuale socio privato. In pratica il nuovo socio privato oltre ad accollarsi le spese di realizzazione e gestione di Grasciano 2 dovrebbe liquidare il vecchio socio.
Situazione complessa che sarà valuta venerdì da AIA nell’assemblea dei soci ma anche dall’assemblea dei sindaci prevista lo stesso giorno per discutere del nuovo piano industriale Cirsu e del possibile azzeramento del Cda di Cirsu e Sogesa. Nel frattempo i lavoratori di Sogesa non garantiranno neanche per la giornata di domani la raccolta nei sei comuni del Consorzio (Bellante, Giulianova, Morro d’Oro, Mosciano, Notaresco e Roseto) anche se potrebbero rischiare la denuncia per interruzione di pubblico servizio. Nel frattempo gli amministratori tentano la trattativa con i sindacati per sbloccare al più presto il picchetto dei lavoratori e riprendere la raccolta.

 

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