Lo scavo di 25 metri circa, che sarà effettuato a mano (a testimonianza poi delle condizioni di vita di chi abita lo stato africano), consentirà di realizzare un nuovo pozzo per l’estrazione dell’acqua potabile, che rappresenta un elemento vitale per la popolazione, soprattutto i bambini. Soltanto la metà degli abitanti della Guinea Bissau, infatti, in questo momento può disporre di acqua potabile, mentre gli altri utilizzano acqua contaminata, che poi aumenta in maniera esponenziale il rischio di contrarre malattie, come la malaria, che è una delle cause dell’elevata mortalità infantile. Il pozzo, che sarà realizzato nelle prossime settimane, sarà dedicato alla memoria di Matteo Vannucci (studente tortoretano, vittima del terremoto a L’Aquila) e del papà Tonino Vannucci, scomparso qualche mese fa.