Sogesa, niente stipendio di ottobre ai 110 lavoratori per mancanza di liquidità

discaricaGiulianova. Brutte notizie per i 110 operai della Sogesa, il braccio operativo del Cirsu. La dirigenza della società ha comunicato nella giornata odierna alle maestranze che non potrà pagare il 15 novembre prossimo gli stipendi per mancanza di liquidità.

La notizia ha creato subito una certa apprensione tra gli operai che si occupano della raccolta differenziata nei 6 Comuni del Cirsu (Giulianova, Bellante, Roseto, Morro D’Oro, Notaresco e Mosciano) e del servizio di spazzamento solo a Giulianova. Il mese di ottobre, che avrebbe dovuto essere accreditato lunedì prossimo, verrà pagato non si sa quando. La Sogesa spera di ottenere presto la liquidità necessaria per far fronte alle spettanze, altrimenti la situazione rischia di diventare pesante e drammatica. Anche perché ci sono operai, molti dei quali precari, che con quello stipendio devono mantenere un famiglia, pagare il mutuo, far fronte alla spese quotidiane.

Recentemente i Comuni aderenti al consorzio hanno approvato nei rispettivi consigli comunali gli atti con i quali verseranno a breve al Cirsu le somme che serviranno per pagare Sogesa e quindi anche Casoni e Cerratina, le discariche che hanno accolto e accolgono ancora (Casoni) i rifiuti prodotti nei sei Comuni. La procedura burocratica, tuttavia, richiede del tempo e quindi difficilmente le somme verranno sbloccate prima della fine del mese. Pertanto, è probabile che gli stipendi ai 110 operai che prestano servizio in Sogesa vengano versati tra la fine di novembre e gli inizi di dicembre.

Nuovo vertice a Roseto. È stato fissato per lunedì pomeriggio il nuovo incontro per discutere della situazione economica del Cirsu, della gestione della discarica Grasciano2, e della situazione debitoria dei comuni nei confronti del Consorzio. Al vertice parteciperanno i sei sindaci (Bellante, Giulianova, Mosciano, Morro d’Oro, Notaresco e Roseto) i dirigenti di Cirsu e Sogesa e per la Regione, Franco Gerardini.

Le proposte della Federazione della Sinistra rosetana. Per Cirsu occorrono urgenti soluzioni strategiche. È il commento di Marco Borgatti, portavoce della Sinistra rosetana, alla notiziache gli operai di Sogesa non percepiranno lo stipendio il prossimo 15 novembre.
“Lavoratori a cui va tutta la nostra gratitudine per aver continuato ieri come oggi il loro servizio – ha spiegato Borgatti – pur con stipendi molto altalenanti. I 140 lavoratori e le migliaia di cittadini dei comuni del consorzio non possono essere carne da macello nel braccio di ferro tra la politica e i privati. Ripetiamo ai nostri amministratori che di fronte all’emergenza sono necessari coraggio e visione del futuro. Di fronte alla crisi che rischia di gettare sul lastrico decine di famiglie, di fronte ai nostri cassonetti ricolmi di immondizia nonostante i continui aumenti Tarsu, noi pretendiamo soluzioni che non siano più di breve respiro,come la proroga per scaricare ancora a Casoni. Le casse esangui dei comuni Cirsu non hanno la forza per una ricapitalizzazione degna del nome. I sindaci del consorzio devono farsi portavoce per una soluzione che coinvolga l’intera provincia di Teramo. La Federazione della Sinistra ha già lanciato una proposta. Ora sta ai nostri amministratori, di tutti i colori politici e a tutti i livelli, cercare di implementarla se il sistema teramano dei rifiuti non vuole il collasso. Deve essere chiaro che noi non accetteremo né una liquidazione del Cirsu, dopo i milioni di euro in esso gettati negli anni, né una soluzione che, pur sotto la contingenza, svenda ai privati un patrimonio industriale immenso per la nostra provincia quale è il polo di Grasciano. Saremo pronti a sostenere i lavoratori Sogesa in ogni loro iniziativa”.
Per la sinistra rosetana solo l’unione di 47 comuni potrebbe avere le spalle abbastanza forti da potersi confrontare con i privati, e assicurare la credibilità di un piano industriale degno del nome. In ordine sparso, invece, le municipalità saranno sempre più deboli,s chiacciate dai debiti,costrette ad aumentare le tasse ingiustamente a cittadini che non hanno colpe.
Borgatti sottolinea come “ormai i debiti sono milionari e Cirsu e Sogesa sono sull’orlo del baratro della liquidazione. Dov’è il Partito Democratico, ancora oggi maggioritario nel consorzio? Dov’è l’ente Provincia, cui a partire da marzo toccheranno le strategiche prerogative che sono oggi dell’Autorità d’Ambito? Silenzio di tomba, mentre a farne le spese rimangono gli operai e i cittadini. Si muovano i sindaci del Pd a trovare una quadra e a portare avanti con forza un piano che in prospettiva possa federare il teramano Basta agli aumenti spacciati per servizi di porta a porta inesistenti,come quelli arrivati in questi giorni a Roseto. Basta con urlatori da campagna elettorale, i cittadini hanno il diritto di avere un servizio degno a una tariffa equilibrata e se ciò oggi non è una realtà la colpa è di amministratori quanto meno poco attenti. La proposta di unire i 47 comuni del teramano è ad oggi l’unica soluzione,fattibile, presentata e chiediamo il coraggio ai nostri amministratori di portarla avanti per uscire dalla crisi”.

 

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