Alba Adriatica, stalking: arrestato noto professionista

stalkingAlba Adriatica. Disattende all’obbligo di restare lontano dai luoghi frequentati da una ragazza, della quale si sarebbe invaghito da tempo. La violazione di un precedente obbligo imposto dal giudice costa l’arresto ad un noto professionista di Alba Adriatica.

Con l’accusa di atti persecutori (reato meglio conosciuto come stalking) i carabinieri del nucleo operativo di Alba Adriatica, questa mattina, hanno notificato un ordine di custodia cautelare (agli arresti domiciliari) a carico di Enrico Andrenacci, 33 anni, podologo del posto. Il provvedimento cautelare, firmato dal gip del tribunale di Teramo, Guendalina Buccella (su richiesta del pm Laura Colica), è il frutto di una vicenda seguita da tempo dai carabinieri del nucleo operativo di Alba, diretti dal luogotenente Gregorio Camisa, che nei mesi scorsi avevano avviato una specifica indagine dopo una denuncia presentata da una commessa di 25 anni del posto. La vicenda, infatti, sarebbe iniziata più di un anno fa, quando il professionista albense, che mai in precedenza aveva avuto legami sentimentali con la ragazza, avrebbe cominciato a tampinarla, con telefonate, ripetuti sms e con dei messaggi su Facebook. La giovane, inizialmente, non avrebbe dato grosso peso alle attenzioni che il 33enne manifestava nei suoi confronti, anche perché la giovane è fidanzata, anche se il professionista, stando ai riscontri emersi durante l’indagine, aveva anche preso l’abitudine di pedinarla e di farle visita nel luogo di lavoro. La vicenda, però, nello scorso mese di giugno avrebbe avuto un’appendice violenta, visto che la commessa, mentre era in compagnia del fidanzato, sarebbe stata affrontata e poi colpita al volto dal 33enne (la ragazza si era fatta medicare in ospedale e dimessa con una prognosi di sette giorni). L’episodio aveva favorito l’emissione, da parte della procura di Teramo, di un divieto a carico del professionista di avvicinarsi ai luoghi solitamente frequentati dalla commessa. Il divieto, che risaliva allo scorso agosto, sarebbe stato disatteso (in poche parole gli atti persecutori sarebbero proseguiti), ragione per la quale i carabinieri hanno rimesso un nuovo rapporto alla magistratura, che ieri ha spiccato la misura cautelare a carico del medico.

 

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