Dopo 17 anni consecutivi durante i quali ha potuto far sventolare la Bandiera Blu, il Comune di Roseto ha dovuto ammainarla. Per il 2016 niente riconoscimento da parte della Fee, l’organismo che assegna ogni anno il vessillo.
Un duro colpo da digerire per l’amministrazione uscente di centro destra, soprattutto perché lo scorso anno, che viene preso a riferimento per l’assegnazione della Bandiera Blu nei 12 mesi successivi, il sindaco Enio Pavone non ha dovuto firmare alcuna ordinanza di divieto di balneazione.
La Fondazione per l’Educazione Ambientale (Fee) ha deciso di escludere la Città delle Rose dall’elenco delle località che posso pregiarsi nel 2016 dell’ambito vessillo. Pavone e l’assessore all’ambiente Fabrizio Fornaciari criticano la scelta della Fee, proprio in virtù del fatto che nel 2015 non ci sono stati problemi di sversamento, che grazie alla collaborazione con la Ruzzo Reti, che gestisce gli impianti di sollevamento della rete fognaria, sono stati risolti molti dei problemi che si erano registrati soprattutto nel 2014.
A condannare Roseto i pessimi risultati fatti registrare nei punti di prelievo al largo della foce Vomano ma soprattutto del fiume Tordino. La Fee ha dovuto quindi fare la sua scelta, nonostante la qualità dei servizi immutata, la raccolta differenziata in continuo aumento, la conferma della Bandiera Verde per la qualità delle spiagge a misura di famiglie e bambini.
E’ stata quindi chiamata in causa la Regione affinché si attivi per la pulizia dei fiumi e la salvaguardia degli argini. Perché il problema non può essere circoscritto solo ai Comuni, ma deve interessare un più ampio territorio, visto che le fonti di inquinamento dopotutto partono da ben più lontano. E pensare che non più di 10 anni fa tutti e sette i Comuni della costa teramana si erano vantati di far sventolare la Bandiera Blu su tutta la fascia litoranea. E fu proprio allora che Mimì Di Carlo, ex vice sindaco di Giulianova, ebbe l’idea di creare il Consorzio Costa Blu per la valorizzazione di questi territori.
Intanto, proprio dal Comune di Roseto parte la richiesta di maggiori controlli nei fiumi da parte dell’Arta, l’agenzia regionale per la tutela dell’Ambiente.
BANDIERE BLU, MAZZOCCA REPLICA A PAVONE: ‘STIAMO RECUPERANDO ANNI DI TOTALE DISINTERESSE’
“Dal luglio 2014 la Regione si è attivata in maniera decisa, costante e puntuale sul sistema depurativo e sulla qualità delle acque fluviali». Sulla vicenda delle bandiere blu non riconfermate interviene il Sottosegretario regionale con delega all’Ambiente ed al Ciclo Idrico Integrato Mario Mazzocca, che ricorda al sindaco di Roseto Enio Pavone come « tale impegno davvero ‘anima e corpo’ – tanto per citare termini già usati da altri – sconta un ritardo pluriennale di assenza di investimenti strutturali. Il fatto, per altro, è ampiamente noto, come già ampiamente documentato ed illustrato in sede di Commissione di Vigilanza del 3 settembre scorso: atti alla mano e con un report di oltre 600 pagine, è stata resa evidente la pesante situazione ereditata dalla giunta Chiodi sul tema specifico del sistema depurativo e fognario regionale”.
“Non appena insediati – continua Mazzocca – con un lavoro duro e meticoloso svolto durante l’estate, siamo riusciti in brevissimo tempo a rendere attuabili gli interventi già previsti nel 2011 ma non realizzati, approvando il necessario ‘Strumento di Attuazione Diretta’ con la delibera n. 552 del 5 settembre 2014, poi perfezionata con successiva delibera n. 633 del 7.10.2014. Da allora i Soggetti Gestori hanno avviato le procedure per addivenire all’affidamento lavori, attività che si è conclusa, non senza fatica e su tutto il territorio regionale, il 30 novembre scorso. Da qualche tempo stiamo intensificando l’attività di monitoraggio sull’andamento di questi lavori, tutti avviati e in massima parte a un avanzato stato di attuazione, sollecitando all’uopo i sei Enti Gestori; a tal proposito, comunichiamo che a breve sarà reso pubblico un quadro dettagliato degli interventi in corso di realizzazione, pur non potendo non registrare la lentezza delle risposte di alcuni e la perdurante mancata risposta di un solo soggetto (SASI)”.