E questo nonostante al momento siano liberi alcuni appartamenti e c’è chi è in graduatoria e non riesce, ancora, ad avere un alloggio.
Nel corso delle ultime settimane, si è assistito ad una sorta di rimpallo di competenze tra chi (l’Ente) è in possesso di una graduatoria (ne dovrebbe essere stilata a breve una successiva) e l’Ater, che al contrario è proprietario delle case popolari. Come se ne esce? Soluzioni praticabili esistono, anche brevi nella loro attuazione, ma vanno messe in pratica si spera per coloro che aspettano di avere l’alloggio, in tempi rapidi.
Nel frattempo due delle case sono libere (i precedenti assegnatari hanno in qualche modo riconsegnato le chiavi). Stesso discorso per un terzo appartamento che, però, nei mesi scorsi è stato occupato in maniera abusiva. Autorità che sono a conoscenza della situazione, ma vanno compiuti i passaggi del caso per soddisfare le aspettative di chi (al momento una famiglia in particolare), che è in graduatoria e attende l’assegnazione.
La sollecitazione appare necessaria per sbloccare una situazione “congelata” solo dalla burocrazia.