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Teramo, costruttori delusi dal codice appalti. Polisini: “Occasione persa”

Non è piaciuta agli imprenditori teramani associati al Collegio Costruttori Edili ed Affini Aniem Teramo il nuovo codice degli appalti entrato in vigore il 19 aprile scorso che auspicano dei possibili aggiustamenti nelle linee guida.

Il nuovo codice degli appalti”, ha detto il presidente Fiorenzo Polisini, “viene sempre visto come un momento storico per il paese ma soprattutto per noi imprenditori edili, l’attesa è grande e come spesso accade rimaniamo sempre delusi, anche questa volta gran parte degli obiettivi prefissati sono stati disattesi e credo proprio che si è persa un’altra grande occasione per aiutare il settore delle costruzioni e le sue piccole e medie imprese”.

Nonostante l’impegno mostrato dall’associazione in fase di consultazione parlamentare, i risultati sperati dagli imprenditori non si sono visti. Sul criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ad esempio, diventato regola per gli appalti sopra ad un milione di euro, l’Aniem Teramo denuncia anche il danno economico che subiranno le imprese.

I costi di partecipazione ad una gara”, continua Polisini, “diventano troppo elevati per le piccole imprese, in un momento in cui è difficilissimo far quadrare i bilanci, non si può chiedere alle stesse di investire in progettazione anche per appalti di entità non elevata. Inoltre con le commissioni totalmente interne per lavori fino a 5,2 milioni, viene lasciata troppa discrezionalità alla pubblica amministrazione appaltante. Non tutte le tipologie di appalti di lavori si prestano a possibili migliorie e soluzioni tecniche innovative, alimentando ancor di più valutazioni svincolate da parametri di obiettività e rimesse a scelte e criteri troppo soggettivi”.

Inoltre anche sugli appalti fino ad 1 milione di euro, le cosiddette procedure negoziate di cui tanto si è parlato, non hanno avuto cambiamenti, con la possibilità di affidare gli appalti, che rappresentano quasi il 90% del mercato, con una procedura negoziata senza bando con la consultazione di almeno dieci imprese.

Chiediamo alle amministrazioni locali, con Provincia e Comune di Teramo in testa”, conclude Polisini, “di attivare un confronto con le imprese per condividere e provare a garantire sui nostri territori il rispetto di quei principi tanto cari al legislatore quali trasparenza, rotazione e imparzialità di cui spesso però nelle procedure di gara non troviamo traccia. Una cosa è certa, la nostra associazione sarà molto vigile”.