Premio Borsellino, lo scrittore Roberto Saviano alla cerimonia conclusiva

roberto_savianoRoseto. Sarà il giornalista e scrittore Roberto Saviano il vero protagonista della giornata conclusiva del XV° edizione del “Premio nazionale Paolo Borsellino: 10 giorni per la legalità”. Appuntamento domani alle 10 al Teatro Odeon di Roseto degli Abruzzi con la cerimonia di consegna dei premi.

La cerimonia inizierà con la lettura di una lettera di Agnese Borsellino rivolta ai giovani. Poi dovrebbero intervenire gi attori Ascanio Celestini e Giorgio Tirabassi, il procuratore de L’Aquila Alfredo Rossini, il Procuratore generale di Reggio Calabria Salvatore Di Landro e l’ex sacerdote di Scampia, Don Aniello Mangagniello.
Il Premio, iniziato il 21 ottobre, si è svolto nelle città di Roseto, Pineto, Giulianova, Teramo, sul tema “Cultura della legalità e senso dello Stato”, confermandosi uno dei maggiori appuntamenti italiani per dibattere i temi della cultura della legalità.
Nei 10 giorni ricchi di eventi, dalle testimonianze ai dibattiti, dalle proiezioni di film, reportage e documentari fino agli spettacoli teatrali, si sono incontrati e confrontati giornalisti, scrittori, esponenti importanti della magistratura dell’associazionismo, delle istituzioni e della politica, cittadini.
Ricordiamo che Presidente della 15 ed. del Premio è il Procuratore aggiunto di Palermo Antonio INGROIA.
La giuria è composta dai giornalisti Sandro RUOTOLO (Rai), Maurizio DE LUCA (Espresso), Francesco LA LICATA (La Stampa), Sandro PALAZZOLO (Repubblica), Lirio ABBATE (Espresso).
Al centro della giornata di premiazione il tema della cultura della legalità, e la passione civile dei personaggi scelti dalla giuria, che si unisce ad una scelta etica, che li spinge a porre generosamente il loro impegno al servizio degli altri e, dunque, a vantaggio di una più ampia e profonda conoscenza collettiva.

Le critiche di Marco Forconi, segretario provinciale Forza Nuova Teramo. “Esprimo profondo dissenso e contrarietà per la prossima presenza di Roberto Saviano, nella città di Roseto, alla giornata conclusiva del premio Borsellino. Al di là dell’aspetto letterario, il quale giudizio è ovviamente soggettivo, non posso non nutrire un parere molto negativo sul personaggio, ennesimo burattino in mano alla solita lobby israeliana e figlio desiderato e blindato di una società modellata su uno squallido vittimismo creato ad arte dalle solite e solide realtà editoriali in mano ai soliti volti imprenditoriali italiani. Saviano si rassegni, non è e non potrà mai essere come Peppino Impastato, lui sì, vero martire di una guerra brutale e senza fine contro le mafie e contro una politica collusa, ottusa ed indifferente”.

 

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