“Tutto ciò sembra francamente inaudito” dichiara la Segreteria Provinciale. “Come mai, con tutti i soldi spesi per l’informatica dall’era del Rettore Russi ad oggi, questi servizi che in altri anni hanno funzionato, ora stentano a partire? E poi si lamentano del calo delle iscrizioni? Cosa fa il Direttore Amministrativo per attivare questi servizi? Come mai l’Ateneo aprutino non si attiva per recuperare gli studenti che con un congruo numero di esami, magari ancora validi, hanno abbandonato gli studi?”.
“Richiamare in Ateneo anche questi studenti” aggiunge “non significa soltanto immettere denaro fresco nelle casse dell’Università, ma soprattutto aumentare il numero degli iscritti all’Università, dei laureati, dei ricercatori e della qualità dei docenti. Tutto ciò naturalmente a beneficio dell’Ateneo perchè più iscritti, più laureati e più docenti portano più fondi all’Ateneo, alla qualità della ricerca scientifica e, di conseguenza, alla città di Teramo”.