Nuova bufera nella Teramo Ambiente alle prese, stavolta, con il licenziamento di uno dei dirigenti, il vice direttore tecnico e responsabile dell’igiene urbana, Roberto Liberatore (nella foto al centro insieme al presidente Pietro Bozzelli e alla responsabile della comunicazione Rita Di Ferdinando). In realtà la vicenda lascia qualche perplessità visto che lo stesso ingegnere non è nuovo a questo genere di circostanze a causa del precedente episodio che lo aveva visto ricevere già il benservito dall’azienda nel 2010, salvo poi essere reintegrato a distanza di quattro anno grazie ad un accordo trovato in extremis prima della decisione del giudice.
A quanto pare però delle avvisaglie che qualcosa non stava andando nel verso giusto c’erano state, con due lettere di contestazione, fatte pervenire a Liberatore a distanza di alcuni mesi, da parte della società, prima del licenziamento per giusta causa arrivato ieri. “Obiettivi non raggiunti” sarebbe una delle motivazioni che gli viene contestata, contro cui di certo si preannuncia un’aspra battaglia.
Un licenziamento che riporta alla memoria un altro caso simile che aveva avuto per protagonista Manrico Polisini, con la precedente governace e che, c’è da scommettere, non chiuderà la questione tanto facilmente, con una sicura opposizione e l’avvio di un nuovo iter di ricorsi e cause in tribunale.