Teramo, la Cgil: “Il riordino sanitario così non va”

Fp Cigl e Spi Cigl puntano il dito contro il riordino della rete ospedaliera nella Regione Abruzzo, che penalizzerebbe soprattutto la provincia di Teramo.

Una riorganizzazione che non terrebbe conto che la popolazione residente nella ASL di Teramo è di circa 311mila abitanti e rappresenti circa il 23,2% della popolazione abruzzese. I posti letto dedicati ai residenti però sarebbero solo il 19%.

La rete ospedaliera della Regione Abruzzo non terrebbe conto dell’assistenza ospedaliera delle case di cura private, che andrebbe ad incrementare l’offerta sanitaria delle Ausl competenti. Inoltre il piano non considererebbe anche il fatto che la metà della popolazione della provincia di Teramo risiede sulla costa, con il pronto soccorso di Giulianova che non riesce a far fronte in sicurezza a tutte le richieste.

Un piano, sempre secondo la Cgil, che non considererebbe la mobilità passiva verso le Marche o verso gli ospedali di Pescara e Chieti, né di quella attiva verso la Neurochirurgia di Teramo.

Per questo la Cigl punta i fari sulle cosiddette “Case della Salute”, previste nel decreto n.70 (Decreto Lorenzin), e destinate ad aree sub distrettuali con bacino di circa 5/10mila persone. Una struttura che garantisca assistenza h24 e che permetterebbe l’appropriatezza delle cure.

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