I finanzieri del Comando Provinciale di Rimini, infatti, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di beni emesso dal G.I.P. del tribunale romagnolo, apponendo i sigilli alle quote sociali di due società, i rispettivi rami d’azienda, le licenze commerciali alle stesse riconducibili, rapporti finanziari e 3 attività commerciali a Rimini, Bologna e Pineto, per un valore stimato complessivo di circa 2.300.000 euro. A Scerne di Pineto è stato sequestrato uno stabilimento balneare.
Il provvedimento rappresenta l’atto conclusivo delle indagini eseguite dal Nucleo polizia tributaria di Rimini che hanno tratto spunto dall’attento e costante monitoraggio operato sul tessuto economico commerciale della riviera romagnola e che hanno consentito di rilevare come le quote e la carica di rappresentante legale della società di gestione di uno storico locale riminese, fossero state fittiziamente intestata a terzi al fine di consentire al reale proprietario di eludere le misure di prevenzione a cui poteva fondatamente presumere di essere sottoposto, a seguito di condanna per reati tributari.
I riscontri trasversali, effettuati anche mediante l’utilizzo di moderni software applicativi in uso esclusivo al Corpo ed il controllo economico del territorio, hanno permesso di denunciare gli intestatari di diritto e quello di fatto, per il reato di trasferimento fraudolento di valori previsto dall’art.12 quinquies della L.356/1992.
I provvedimenti cautelari sono stati perfezionati in mattinata. I beni sequestrati sono stati affidati ad un amministratore giudiziario.