I medici veterinari della Clinica “L’Arca” di Teramo hanno salvato, martedì scorso, una volpe trovato in stato di semi incoscienza da Laura De Berardinis, iscritta ad Amnistia, Giustizia e Libertà.
“Al di là delle valutazioni strettamente cliniche ci preme sottolineare che in questo, come in altri casi, ci si trova a fronteggiare emergenze che coinvolgono animali selvatici feriti o prostrati e a dare risposta a cittadini sensibili che, giustamente, vogliono prestare il primo soccorso e non se la sentono di guardare altrove – sottolineano i medici della Clinica – Il punto della questione è che non è previsto un reale presidio di soccorso per questi animali; ci si affida spesso ai medici veterinari libero professionisti che, bontà loro, si adoperano per prestare il primo soccorso. Il nostro per fortuna è un territorio ricco di fauna e microfauna selvatica ma, in caso di necessità, non di rado ci si deve affidare a volontari o semplicemente a cittadini volenterosi. Non è nostra abitudine puntare il dito sulle autorità o sugli enti pubblici competenti; ben conosciamo la mancanza cronica di uomini, mezzi e oggi anche di risorse economiche che affligge il Corpo Forestale e il Servizio Sanitario; ci rendiamo conto che in un’ipotetica ottica di “triage” che riguardi la conservazione della fauna selvatica le poche risorse vadano destinate alle specie a rischio o in via di estinzione. Per questo, forti di anni di “volontariato silente” durante i quali abbiamo accolto gli animali selvatici fra i più vari, dalla piccola rondine al gufo reale passando per ricci, pipistrelli, donnole e volpi, senza fare distinzione fra animali di serie A e animali di serie B, avanziamo una proposta che vorremmo discutere nelle sedi competenti: riuniamoci intorno ad un tavolo, Istituzioni pubbliche, Medici Veterinari, Associazioni che si occupano di Fauna Selvatica e troviamo una soluzione”.
“La politica ha deciso di recente di ‘uccidere’, dando licenza di cacciare le volpi nel nostro territorio per motivazioni non condivisibili da un punto di vista logico, ambientale ed etico – ha dichiarato Laura De Berardinis – Una l’abbiamo salvata e battezzata Lucky: è una volpe malata le cui cause sono in corso di accertamento, e il mio convincimento è che in realtà la sua fragilità sia una opportunità per rafforzare le nostre coscienze che a volte si addormentano. Dobbiamo tornare a riappropriarci dell’ambiente attraverso una forma di ‘intelligenza contagiosa’ di rispetto per la Bellezza e sacralità della natura. Altrimenti cosa dovremmo mai aspettarci se a governare fosse l’indifferenza? Che la prossima ordinanza preveda di uccidere i lupi, i ricci, camosci o aquile? Forse è proprio questa volpe che sta salvando tutti noi, accendendo una luce di speranza”.