Teramo, Lotto Zero. Respinto ricorso Comune a Consiglio di Stato. Comitato di quartiere chiede danno erariale

svincolo_gammaranaTeramo. Ancora nulla di fatto per l’amministrazione comunale sullo svincolo del Lotto Zero previsto in zona Gammarana. È stato, infatti, respinto dal Consiglio di Stato l’appello promosso dal Comune di Teramo contro l’ordinanza sospensiva del Tar Abruzzo di alcuni mesi fa, a cui era ricorso il comitato di quartiere Gammarana.

Ne dà notizia un arrabbiato Alfonso Marcozzi, che definisce la vicenda “di un’arroganza e di una ignoranza che ha dell’inverosimile” e che promette a questo punto una lettera al segretario comunale per fare richiesta di danno erariale. “Ricorrere al Consiglio di Stato” spiega meglio Marcozzi in merito, “dopo che già una volta il Tar si era pronunciato negativamente nei confronti dell’amministrazione comunale, non significa altro che essere arroganti e volersi sottrarre al confronto. In questi mesi il sindaco Brucchi non ha fatto altro che ripetere: “Gli uffici ci dicono questo”, ignorando la nostra proposta e dimostrando in questo modo anche una profonda ignoranza”.

Il riferimento di Marcozzi è al responsabile del progetto del Lotto Zero che, stando a quanto raccontato dal comitato di quartiere Gammarana, sarebbe un architetto che non ha competenze per progettare strade. Ciononostante, sarebbe stato messo comunque a capo della realizzazione di un’opera che è soprattutto il progetto di una strada. “Affermando di dare ascolto esclusivamente ai suoi uffici” tuona, dunque, Marcozzi, “il primo cittadino dimostra così di essere anche ignorante. Sarebbe stato meglio sedersi a tavolino e cercare di capire il perché di certe decisioni”.

Il comitato di quartiere torna a ribadire l’assenza di interferenze fra lo svincolo che nascerà nella Gammarana e la realizzazione della restante parte del Lotto Zero. Non solo. I membri del comitato continuano a dichiarare a gran voce che non c’è, da parte loro, alcun tipo di interesse di edificabilità sui terreni che saranno espropriati, in quanto si tratterebbe di zone che non possono essere comunque edificate.

“E’ dall’agosto del 2008 che denunciamo queste anomalie” aggiungono in merito. “Dopo la sentenza del Tar e il rigetto del Consiglio di Stato torniamo, pertanto, a ricordare al nostro sindaco che esiste un’altra alternativa, che costa meno ed è anche meno impattante, anche se sappiamo che con buone probabilità non sarà seguita. A questo punto, però, vista l’eccessiva arroganza, presenteremo comunque richiesta di danno erariale”.

Tania Di Simone

 

Impostazioni privacy