Tortoreto, eroina nel quadro elettrico: arrestata una coppia

25092010462Tortoreto. Un panetto di eroina pura, del peso di 50 grammi circa, nascosto nel quadro elettrico, in una intercapedine ricavata tra il muro e lo stesso salvavita. La loro abitazione era diventata una meta frequentata dai tossici del comprensorio, ma per evitare guai avevano pensato di predisporre un nascondiglio in apparenza sicuro.

 

L’accorgimento, però, non è stato sufficiente, visto che i carabinieri del nucleo operativo di Alba Adriatica hanno rinvenuto il prezioso “panetto” ed hanno arrestato i due occupanti dell’abitazione, una coppia di conviventi, accusati di concorso in detenzione ai fini di spaccio. Si tratta di: Gianluca Mennillo di 34 anni, originario di Celano, e di Ersilia Di Rocco, 32 anni, zingara di Giulianova. La coppia da qualche tempo si era stabilita in un appartamento della Fortellezza, compresso residenziale a Tortoreto Alto. Seguendo gli spostamenti di alcuni tossici, soprattutto di Giulianova, che erano soliti frequentare il centro storico di Tortoreto, i carabinieri hanno avviato una specifica indagine, focalizzando i loro sospetti sulla coppia poi arrestata. Dopo aver raccolto delle testimonianze, i militari (nella giornata di ieri), hanno deciso di effettuare una accurata perquisizione nell’alloggio, dove hanno rinvenuto l’eroina, che era in procinto di essere tagliata e poi venduta. Il fiuto investigativo dei militari è stato attratto dalla cornice del quadro elettrico, che era stata smontata appunto per creare un vero e proprio nascondiglio. Nel corso della stessa perquisizione, sono stati sequestrati anche un bilancino di precisione e quasi 500 euro in contanti, provento della precedente attività di spaccio. Gianluca Mennillo è stato rinchiuso nel carcere di Castrogno, mentre alla compagna, madre di figli minori, sono stati accordati gli arresti domiciliari. I carabinieri di Alba Adriatica ritengono di avere assestato un colpo significativo al mercato locale dello spaccio, che segue da vicino l’operazione che ha portato in carcere anche un imbianchino di Sant’Egidio.

 

 

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