Giulianova. L’accusa è pesante: omicidio volontario per aver ucciso l’anziano padre invalido di 88 anni, Biagio Adriani, con un colpo secco alla nuca, sferrato con una sedia in legno, di quelle pesanti. Tant’è che una gamba della stessa sedia si è spezzata in due, a conferma dell’efferatezza del colpo. E poco conta se l’assassino, Mansueto Adriani di 51 anni, sia affetto da schizofrenia bipolare. Attualmente si trova rinchiuso nel carcere di Castrogno, in attesa di essere ascoltato dal magistrato inquirente.
L’indagine è condotta dal pubblico ministero Irene Scordamaglia che questa mattina poco dopo l’alba ha ricevuto il rapporto del comandante della compagnia dei carabinieri di Giulianova, il capitano Luigi Dellegrazie, che intorno alle 2 di notte aveva raccolto la lucida testimonianza con ammissione di colpa dell’assassino. La tragedia si è consumata ieri sera intorno alle 21, in un piccolo appartamento di via Firenze, nel quartiere residenziale di Villa Pozzoni di Giulianova. A scoprire il corpo senza vita dell’anziano è stato l’altro figlio, Gianfranco, rientrato in casa dopo una giornata di lavoro trascorsa nel suo bar che gestisce a Martinsicuro. Il padre, vedovo e costretto da tempo su una sedia a rotelle, era riverso a terra in una pozza di sangue. Nell’immediatezza il figlio ha pensato ad un malore, ovvero un incidente per cause accidentali. Ha quindi chiamato il 118. I medici giunti sul posto, però, si sono subito resi conto che le ferite al capo dell’anziano erano riconducibili ad un colpo violento alla testa, causato da un corpo contundente e in ogni caso non di natura accidentali. E’ stato a quel punto che sono stati informati i carabinieri della locale compagnia. Gli uomini della stazione e del nucleo operativo, diretti dal capitano Dellegrazie, hanno immediatamente eseguito i primi rilievi, trovando l’altro figlio, Mansueto, sul letto, come se nulla fosse accaduto. Nell’immediatezza l’uomo, già in cura al reparto di Psichiatria dell’ospedale di Giulianova, nulla lasciava trasparire circa la morte del padre. Anzi, si è motrato assolutamente tranquillo. Va detto che in mattinata il fratello di Mansueto aveva richiesto e ottenuto la visita di un medico del reparto di Psichiatria di Giulianova poiché aveva notato che il fratello presentava degli strani disturbi, era alquanto agitato. Nel corso del pomeriggio, poi, la badante che prestava le attenzioni all’anziano, si era spaventata per lo stato in cui era Mansueto ed era uscita di casa avvertendo anche una vicina per le condizioni del figlio. Qualche ora più tardi, la tragedia. Nel corso delle indagini i militari hanno accertato che l’assassino aveva fatto uso di sostanze alcoliche, trovando in casa due bottiglie di vino, una delle quali bevuta quasi del tutto. L’alcol e l’uso di medicinali antidepressivi hanno innescato un cocktail micidiale a livello psichico. Mansueto Adriani, sottoposto ad interrogatorio per tutta la notte, ha poi confessato l’omicidio compiuto in preda ad un raptus di follia, utilizzando una sedia in legno. Lunedì verrà eseguita l’autopsia sul cadavere della vittima.