In iter farraginoso e per certi aspetti incomprensibile che, tuttavia, sembra essere superato, consentendo alla Asl di Teramo di avviare la gestione per il 2016 del centro per l’autismo di Sant’Atto.La notizia è stata resa nota dal presidente della Commissione vigilanza, Mauro Febbo, al termine di un incontro avuto stamattina all’Aquila nel quale è stata fatta chiarezza sui ritardi nell’avvio del centro teramano.
“Superficialità della Regione attratta dalla solita politica delle chiacchiere e troppo lontana dalle esigenze e dalle problematicità delle famiglie” è stata la motivazione data da Febbo che ha anche sottolineato “la grave assenza del Direttore del Dipartimento della Salute, Angelo Muraglia che è da ritenersi un gesto assolutamente inqualificabile rispetto a una tematica così delicata”.
“Nel corso della seduta odierna”, ha detto Febbo, “abbiamo ottenuto di conoscere i tempi di avvio della importante struttura, resa disponibile solo grazie alla Asl di Teramo dalla scorsa estate ma rimasta bloccata a causa di un farraginoso iter burocratico tutto interno all’assessorato alla sanità e alla direzione regionale”.
A breve, dunque, come confermato anche dallo stesso direttore generale della Asl di Teramo, Roberto Fagnano, si partirà con la gestione diretta per tutto il 2016, consentendo al centro di Sant’Atto di entrare finalmente in funzione, dopo un anno dall’individuazione dei locali.
“La positiva esperienza maturata a Collemaggio”, prosegue Febbo, “con la struttura riabilitativa La Casa di Michele” gestita direttamente dalla Asl dal gennaio 2014 e l’attività di coordinamento del Centro Regionale di Riferimento per l’Autismo, potrà essere esempio a cui ispirarsi per realizzare la rete di strutture territoriali che dovranno assicurare le attività abilitative alle persone con autismo della nostra regione. Molte aree della nostra regione non hanno ancora punti di riferimento costringendo famiglie a lunghi viaggi o a rinunciare alle attività fondamentali per l’accrescimento delle autonomie dei propri cari. Una opposizione costruttiva può contribuire a far comprendere al commissario alla sanità, all’sssessore e alla direzione regionale della sanità il giusto equilibrio tra i diritti vitali degli abruzzesi con autismo e la cieca burocrazia della politica”.