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Mosciano, chiusura Convento, Mons. Seccia: “la decisione non spetta a me”

Mosciano. “La decisione della chiusura del Convento, e della partenza della comunità di Frati, era stata assunta in piena autonomia già nel 2007 dal Capitolo Provinciale dei Frati Minori Francescani”. Comincia così la lunga nota diffusa dal Vescovo della Diocesi di Teramo-Atri, Mons. Michele Seccia, che dopo le ultime vicende ha voluto dire la sua sulla chiusura del Convento dei Sette Santi Fratelli di Mosciano Sant’Angelo.

“La stessa decisione” si legge “è stata confermata nel recente Capitolo celebrato alcuni mesi fa e ratificata nel Congresso Definitoriale presieduto dal Visitatore, rappresentante del Ministro Generale dell’Ordine”.

Mons. Seccia spiega che “ogni Ordine religioso gode di legittima autonomia, come recita il Canone 585, in particolare per le decisioni di organizzazione e presenza dei Conventi sul territorio, per le motivazioni che il Capitolo Provinciale valuta (numero delle vocazioni, età e salute dei Frati, riorganizzazione della presenza in una Diocesi o in una Nazione, ecc.). A seguito di tali decisioni, assunte dalla legittima Autorità, ovvero il Capitolo Provinciale, i Religiosi soggetti direttamente all’Autorità del proprio Ordine e non all’autorità del Vescovo, devono attenersi alle disposizioni assunte dai propri Superiori”.

La decisione di chiudere il Convento senza formare una nuova comunità era nota ai Religiosi e ai fedeli già da qualche anno e la loro permanenza si è protratta anche grazie all’intervento del Vescovo che, al suo arrivo in diocesi, chiese una proroga al Padre Provinciale (Fra Virgilio Di Virgilio), per avere il tempo di prendere atto della situazione. “Allo stato attuale” spiega la nota “vista la conferma da parte del Capitolo Provinciale della stessa decisione, il Vescovo ha preso atto di quanto stabilito dagli Organi superiori dell’Ordine dei Frati Minori Francescani e si augura che si ponga fine a strumentalizzazioni di ogni genere e al disagio che si è voluto creare”.

Per quanto riguarda, poi, il futuro dell’immobile del Convento, il Vescovo precisa di “non avere alcuna giurisdizione sull’immobile e la sua futura utilizzazione, in quanto esso è di proprietà del Comune ed è, quindi, compito dell’Amministrazione Comunale deciderne la destinazione d’uso”. Cosa diversa, invece, per la chiesa di Santa Maria degli Angeli, per il quale “il Vescovo ha il dovere di provvedere alla nomina di un nuovo Parroco del clero diocesano, essendo venuta a mancare la presenza dei Frati Minori”.

La Diocesi, dunque, si sottrae alle responsabilità che non sono proprie e rigetta le strumentalizzazioni che sono state effettuate “per ragioni che risultano estranee ed incomprensibili.

Il Vescovo, infine, si augura che “si possano superare al più presto le attuali difficoltà, attraverso un dialogo aperto e costruttivo con le Istituzioni e la popolazione locale, purché sia scevro da pregiudizi e secondi fini, per il bene di tutti ed in particolare della comunità locale. A tal fine assicura tutto il suo impegno e le sue preghiere”.