La segnalazione è stata fatta da Giuliano Marsili, responsabile della Task Force ambientale. L’anomalia è stata subito “girata” al vicepresidente della Provincia, Renato Rasicci, che ha chiesto l’intervento degli agenti della polizia provinciale, che hanno effettuato dei campionamenti sulla sostanza presente nel torrente, che sarà analizzata in modo da verificarne la natura e possibilmente anche l’origine. In attesa di conoscere l’origine della strana macchia gialla, gli ambientalisti tornano a polemizzare con gli enti e la politica e tutti i livelli, perché le grida di allarme sullo stato di salute del Vibrata (incidente di Ferragosto a parte) non abbiano prodotto nel corso degli anni controlli e forme appropriate di risanamento del corso fluviale.
Vertice in Provincia. Interventi immediati che dovranno necessariamente legarsi a quelli strutturali, in modo da migliorare il ciclo delle acque, fermo restando che la qualità delle acque di balneazione (incidente di Ferragosto a parte) è buona da cinque anni a questa parte. Sono questi i punti focali emersi al termine del tavolo tecnico, promosso oggi dalla Provincia, al quale hanno preso parte i sindaci della Vibrata e quelli della costa; il commissario straordinario dell’Ato, Pierluigi Caputi; il vicepresidente della Ruzzo reti, Carlo Ciapanna; i tecnici dei rispettivi enti.
A relazionare sugli episodi di inquinamento accaduti a cavallo di Ferragosto, ad est del depuratore di Villa e alla foce del Vibrata sono stati in tanti a partire dagli assessori provinciali all’ambiente, Francesco Marconi, dal vicepresidente Renato Rasicci all’assessore al turismo, Ezio Vannucci. All’incontro ha preso parte anche l’assessore regionale al turismo Mauro Di Dalmazio che ha voluto ribadire il suo sostegno, insieme alla Provincia, ai sindaci e agli operatori turistici, nelle azioni che serviranno a scongiurare la paventata sospensione della Bandiera Blu da parte della Fee sottolineando l’impegno a coinvolgere anche il Ministro del Turismo nelle iniziative che serviranno a ristabilire “una corretta e documentata percezione della realtà da parte di cittadini e turisti”.
“Nelle rispetto delle competenze di ognuno e svolgendo fino in fondo, come abbiamo fatto sin dall’inizio di questa vicenda, il nostro ruolo di coordinamento, abbiamo voluto ragionare su come evitare che episodi di questo genere possano ripetersi e sulle iniziative da adottare nella gestione delle emergenze per scongiurare l’amplificazione degli effetti negativi che in questo come in altri casi sono di molto superiori alla portata dell’accaduto” ha affermato all’inizio dei lavori il presidente Valter Catarra. Nel merito delle questioni è stato condiviso un documento che fissa la scaletta delle priorità : “E’ emersa la necessità di mettere insieme iniziative immediate e altre strutturali che serviranno a migliorare la gestione del ciclo delle acque nella consapevolezza, però, come confermato dalle analisi degli ultimi cinque anni da parte di tutti gli enti certificatori, che il sistema, complessivamente, funziona e che la qualità del mare teramano è assolutamente buona come testimonia l’assegnazione della Bandiera Blu, da anni, a tutte le cittadine costiere. Quanto accaduto è ascrivibile ad un incidente circoscritto nel tempo e nei luoghi. La Ruzzo reti, quindi, si è impegnata ad utilizzare i fondi della straordinaria manutenzione, da 700 mila a 1 milione di euro, per intervenire subito sul depuratore consortile con un progetto di adeguamento che si aggiunge a quello di 590 mila euro già realizzato nei mesi scorsi. I Comuni, inoltre, concordano di finalizzare alla risoluzione dei problemi individuati come prioritari, e fra questi il miglioramento dei sistemi di depurazione lungo il Vibrata, il nuovo Piano D’Ambito che dovrà essere approvato dall’assemblea dell’Ato. Ad occuparsi della progettazione sarà la Ruzzo reti che a questo tipo di elaborazione affiancherà anche un progetto strategico e strutturale da presentare a finanziamento al Cipe in maniera da attivare ulteriori canali di spesa tenuto conto che, anche nei Fas, una parte della programmazione e quindi delle richieste avanzate dalla Regione, riguarda interventi a difesa della cosa, il risanamento idraulico dei fiumi e il miglioramento del sistema di depurazione.
La Ruzzo reti, ancora, collaborerà con la Regione, nella sistemazione idraulica della foce del Vibrata. A questo scopo sono state predisposte le azioni che serviranno a individuare la tipologia di materiale sedimentato e, quindi, le modalità più idonee al suo smaltimento: intervento, quest’ultimo, di cui si occuperà il Genio Civile regionale”.
Il Ruzzo si difende: “ Problemi circoscritti a tre soli giorni”. Si difende Giacomo Di Pietro, presidente della Ruzzo Reti, fino ad ora unico iscritto nel registro degli indagati per l’inquinamento di Ferragosto alla foce del Vibrata. Di Pietro, che per giorni ha deciso di restare in silenzio, ha affidato la sue valutazioni ad una nota nella quale ribadisce l’attenzione che nel corso degli anni è stata dedicata al funzionamento del depuratore consortile di Villa Rosa e, nonostante sulla vicenda la procura deve ancora fare chiarezza, sgombra il campo da possibili collegamenti tra lo scarico di fanghi nel torrente con i ricoveri per enterite, che sarebbero iniziati il 7 agosto. “ Sono fiducioso per l’esito delle indagini” si legge in una nota, “ che mi auguro siano particolarmente rigorose. Va puntualizzato, però, che la gestione del depuratore di quella zona è stata portata avanti con grande attenzione attuando tutti i possibili presidi di sicurezza. Va considerato, in particolare, che, prima degli episodi in esame, nel corso degli ultimi cinque anni, solo in un’occasione sono stati evidenziati, per un fatto casuale, valori superiori a quelli normativamente previsti”. Fino all’11 agosto (i dati forniti dall’Arta anche ai sindaci di Alba Adriatica e Martinsicuro lo confermano), Di Pietro ricorda che le immissioni delle acque in uscita dalla lavorazione del depuratore erano nei limiti di legge, mentre lo sforamento di parametri si è verificato tra il 15 ed il 18 agosto, in coincidenza con la moria di pesci. Che aggiungiamo noi, se non si fossero ammassati in maniera così cospicua nell’asta terminale del torrente, forse, nessuno si sarebbe reso conto di quanto accaduto a monte. “Tale fenomeno” aggiunge il presidente di Ruzzo reti, “probabilmente è dovuto a fattori esterni di carattere eccezionale. Successivamente a tali date i valori degli scarichi, specialmente riguardo ai parametri batteriologici, sono rientrati nella noma e vengono verificati quotidianamente. Per quello che è di nostra conoscenze, i primi ricoveri in ospedale per le patologie associate alle enterite, sono iniziati il 7 agosto, e dunque in un frangente nel quale i valori del depuratore erano assolutamente normali. Deve considerarsi, da ultimo, che la gestione dei depuratori resta assolutamente estranea a ciò che è avvenuto alla foce del torrente Vibrata, che da sempre non è immune da fenomeni anche di inquinamento”.