Via Santa Petronilla è lunga circa 2 chilometri e attraversa un centro abitato molto popoloso dove vi sono scuola elementare, asilo e una chiesa di nuova costruzione. Vi sono però appena 2 rallentatori. “Per giunta, i dissuasori di velocità”, sostiene Massimo Di Gregorio, residente in questo quartiere, “sono posizionati a circa 200 metri l’uno dall’altro e sono quasi completamente divelti in modo da non garantire nessuna tutela per i residenti. La strada in questione è uno svincolo che collega la ss 16 con la strada provinciale per Teramo, la vecchia ss 150. Quindi per questo motivo molto frequentata anche da camion e mezzi pesanti di ogni genere”.
Secondo Di Gregorio, i ragazzini che vanno in bici e a piedi rischiano la vita in continuazione. Non ci sono rallentatori né autovelox, mentre in altre zone della città (vedi via Le Quote e zona Polo Sanitario) ce ne sono in abbondanza nonostante la concomitante presenza di semafori nelle vicinanze. “Questa situazione è sotto gli occhi di tutti”, ammette di Gregorio, “verificabile in ogni momento. Personalmente non capisco perché si debba attendere che “ci scappi il morto” per fare qualcosa. Nel nuovo piano regolatore si parla di “Progetto Santa Petronilla” e si spiega che nasceranno tante nuove case. Non sarebbe invece più giusto cominciare dalla tutela della salute dei cittadini?”