Le fotografie mostrano pini letteralmente “spiumati”, tamerici capitozzate, platani moribondi. Nessuna parte del territorio comunale è esente dalla furia potatoria del comune: dal lungomare (dove le piante messe a dimora da appena un paio d’anni sono già morte o moribonde, mentre quelle più vecchie rischiano di fare la stessa fine), alla statale 16, dove i cipressi ridotti a pali, senza più ombra di fogliame, sono il biglietto da visita turistico per la città.
Palme decimate dal punteruolo rosso e altre specie massacrate dalla mano pesante dell’uomo, il futuro della città, da verde, sembra destinato al nero e al grigio, dell’asfalto e del cemento, elementi sempre più presenti nella cittadina adriatica dove, evidentemente, si aggira qualche pseudo esperto che pensa che “tagliare è bello”, con buona pace di regolamenti, piani del verde, norme e pratiche scientifiche.
Giriamo la segnalazione all’Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali e agli albi di periti agrari e agrotecnici per un parere autorevole e perché facciano rinsavire l’amministrazione, prima che sia troppo tardi.