Alba Adriatica. Acque di scarico, in uscita dal depuratore consortile di Villa Rosa, con una concentrazione di batteri di origine fecale in un numero spaventosamente più alto rispetto a quello massimo previsto per legge. Il dato relativo ad una nuova campionatura effettuata tre giorni dopo (il 18 agosto), dall’Arta in prossimità sempre del depuratore, è addirittura raddoppiato in negativo. Sono questi i riscontri, parziali, delle varie verifiche effettuate sulle acque del torrente Vibrata dopo la moria di pesci avvertita domenica 15 agosto.
Al momento mancano le certificazioni sui campioni di pesci analizzati, ma il quadro che si va delineando si presta a poche interpretazioni, e sconfessa la nota diffusa proprio oggi dal presidente di Ruzzo Reti, Giacomo Di Pietro, che aveva ribadito che il depuratore non aveva avuto problemi dal 2006 ad oggi. Vanno ora provate e messe in relazione le analisi sulle acque in uscita dal depuratore con la moria di pesci, ma i dati emersi testimoniano che le cose, negli ultimi giorni, non sono andate nel verso giusto e comunque sicuramente in maniera diversa come in molti si sono affrettati a dire. Guasto, malfunzionamento di qualche dispositivo, depuratore insufficiente? Sono tanti gli interrogativi, ai quali bisognerà dalle delle risposte, di certo le analisi diffuse dell’Arta parlano chiaro. Il 15 agosto, giorno nel quale la moria di pesci è stata notata alla foce dei Vibrata, il personale della Guardia costiera ha effettuato il primo prelievo di acqua sul letto del fiume e sulla foce: dove è stata accertata una concentrazione di batteri fecali (Escherichia coli) di 300mila per ml (il massimo tollerato è di 5mila). Tre giorni dopo sono stati effettuati dei prelievi sulle acque di scarico del depuratore consortile (questa volta effettuata dall’Arta) con esiti ancora più preoccupanti: la concentrazione di batteri fecali è di 600mila. I dati fuori norma riguardano anche l’azoto ammoniacale (è un indicatore di inquinamento delle acque sia agricolo che industriale e civile, la sua immissione provoca la diminuzione della quantità di ossigeno disciolto nell’acqua) in quantitativi quasi doppi rispetto al limite di legge Il carteggio che oggi è stato inviato a tutti gli enti interessati (ai Comuni di Alba e Martinsicuro, alla guardia costiera, alla Asl e al Ruzzo), viene accompagnato dalla necessità di adottare interventi urgenti. L’Arta ha anche inviato ai sindaci di Martinsicuro e Alba Adriatica i riscontri delle analisi effettuate alla foce del Vibrata. Anche in questo caso i dati parlano di inquinamento, riscontro ha subito prodotto un provvedimento di natura precauzionale, in attesa che sulla vicenda vengano effettuati ulteriori approfondimenti. Il divieto di balneazione, già previsto per legge a 100 metri a sud del torrente Vibrata, è stato esteso dal sindaco Franchino Giovannelli, con un’apposita ordinanza, fino a 150 metri, ricomprendendo nella zona off-limits per i bagnanti una concessione balneare (Riccione) e l’attiguo tratto di spiaggia libera antistante la rotonda Nilo. Lo stesso provvedimento è stato adottato dal sindaco di Martinsicuro, Abramo Di Salvatore. Questo perché dalle analisi dell’Arta emerge che la concentrazione di batteri (enterococchi) è superiore ai limiti previsti per legge, anche in mare. La duplice ordinanza rimarrà in vigore fino a quando le analisi non confermeranno che le acque di balneazione faranno registrare, in quel tratto, livelli entro i parametri tollerati dalla legge.