Questo significa che si procederà verosimilmente alla riperimetrazione dell’Amp per lasciare uno spazio destinato alle attività pescherecce che verranno comunque regolamentate per impedire il “saccheggio” all’interno dell’area stessa. Nei giorni scorsi il consigliere regionale Berardo Rabuffo aveva lasciato intendere che la Regione avrebbe fatto in modo di accontentare le vongolare del compartimento giuliese, costrette ad esercitare la loro attività in uno specchio d’acqua più limitato, per numero di imbarcazioni, rispetto agli altri due comparti, di Pescara e Ortona dove i pescherecci sono in numero ridotto, appena la metà rispetto a Giulianova. Pur difendendo l’ambiente e l’Area Marina Protetta, Rabbuffo aveva anche sottolineato che “l’integralismo ambientale” a volte non rappresenta un bene.
Soddisfazione sull’approvazione del provvedimento che mira a questo punto all’individuazione di un corridoio di pesca è stata espressa anche dal Cogevo, il consorzio di gestione delle vongolare del compartimento di Giulianova, e dalla Federpesca regionale con Walter Squeo che ha anche assicurato che a questo punto si procederà con la creazione di un marchio Dop della vongola del Cerrano. Non solo visto che sia Cogevo, sia Federpesca hanno assicurato che l’attività peschereccia all’interno del corridoio verrà disciplinata limitando di volta in volta il numero delle imbarcazioni che potranno accedere all’interno del perimetro di pesca. La riperimetrazione dell’Amp è stata accolta positivamente anche dal presidente dell’area Benigno D’Orazio mentre non piace affatto all’amministrazione comunale di Pineto che avrebbe preferito una soluzione completamente differente. Come ad esempio ridisegnare i tre comparti abruzzesi per la pesca delle vongole e ridurre il numero delle vongolare con incentivi alla rottamazione.