Giorno di esame degli imputati, quello odierno, nel processo che vede sotto accusa a vario titolo per concorso in peculato e ricettazione Lara Micozzi, ex moglie di Pasqualino Scaduti, e suo fratello Massimo.
La donna, nello spiegare gli assegni circolari che venivano emessi dalla filiale Tercas di Tortoreto dove lavorava, su mandato del servizio Tesoreria del Comune dove Saccuti era impiegato, ha detto che “non sempre erano controfirmati perché era consuetudine non farlo per importi sui mille euro”. Quando il pm Silvia Scamurra le ha contestato un assegno da diecimila euro non controfirmato dal direttore di filiale, ma firmato solo da lei, la donna ha spiegato che “sarà stato per essere più rapida nel servizio, si commettono tanti errori”.
Ha parlato anche suo fratello Massimo Micozzi che ha spiegato come non avrebbe mai chiesto la provenienza del denaro prestato da Saccuti per aprire una lavanderia a gettoni.