Per Cirsu si preannuncia un autunno caldo. Sul tavolo il futuro del consorzio, con i lavoratori che in mancanza di rassicurazioni promettono “azioni eclatanti”. I punti che gli operai chiedono di discutere sono gli stessi che causarono la serrata della raccolta ad inizio luglio, dunque maggiore sicurezza sul posto di lavoro, conoscere le prospettive del polo di Grasciano, poter discutere del nuovo piano industriale (al momento ancora a loro sconosciuto), e il rispetto dell’accordo sulla stabilizzazione dei precari. Le maestranze lamentano anche il mancato rispetto di alcuni punti dello Statuto dei lavoratori.
Sul tavolo dei sindaci, in questi giorni, la definizione di alcuni aspetti del nuovo piano industriale. Punto caldo pare essere la modalità di cessione dei terreni sui quali dovrà sorgere la nuova discarica di Grasciano 2. Di proprietà Cirsu, questi dovranno passare a Sogesa, che ha la titolarità del nuovo invaso. In una bozza del piano presentata alcuni giorni fa, una delle ipotesi era la vendita di questi al partner privato per una cifra di due milioni di euro. Altri punti nodali sono la definizione delle tariffe che i comuni dovranno pagare per la raccolta e lo smaltimento dei loro rifiuti e il futuro degli impianti del polo notareschino, al momento non in funzione, mentre nelle riunioni aleggia l’inchiesta della procura di Pescara che vede coinvolta la famiglia Di Zio, ad oggi il privato con maggior peso all’interno di Sogesa.